Genova, il crollo del Ponte Morandi non è stato una fatalità. Si cercano i dispersi

Continuano incessanti le ricerche di vittime e dispersi a Genova. Si continua a lavorare nei pressi del pilone del Ponte Morandi e nella zona ferroviaria. 

Genova, il ponte Morandi, il crollo

La struttura è sospesa, il ponte è costantemente monitorato. Le abitazioni sono state evacuate, ma successivamente verranno demolite, ed il numero degli sfollati è salito a 632. 

Un Ferragosto listato a lutto per Genova e l’Italia che segna un bilancio, purtroppo ancora provvisorio, di almeno 39 vittime accertate. Ci sono anche  3 bambini:  uno di 8 anni e due adolescenti di 12 e 13 anni, secondo le fonti del Viminale. 
Eppure si continua a scavare tra le macerie, eppure si continua a sperare.

Genova, crollo del Ponte Morandi

 Decretato lo stato d’emergenza per 12 mesi e disposto un primo stanziamento di 5 milioni, dal premier Giuseppe Conte, dopo il Consiglio dei Ministri in Prefettura. 

Sarà inoltre avviata  la procedura per la revoca della concessione a società Autostrade. 

Centinaia di milioni di euro per il ripristino, case da demolire, morti, dispersi, lamiere accartocciate, polemiche su Autostrade per l’Italia, la certezza per la Procura che non è stata una fatalità. 
Tutto è compiuto: famiglie, figli, genitori, fratelli, amici che non torneranno più tra i loro cari. Vite spezzate, una morte assurda e crudele, e non è stata una fatalità. 

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