La Camera ha trasformato in legge il Decreto legge Cura Italia.
229 voti favorevoli, 123 contrari e 2 astenuti.
A Montecitorio il via libera, senza correzioni rispetto al testo approvato dal Senato. Si tratta di un pacchetto di misure per il sistema sanitario in prima linea in questo periodo di emergenza Covid-19, per famiglie, imprese e lavoratori.
Varie le modifiche introdotte, tra le quali misure proposte dalla Commissione parlamentare proprio sul femminicidio.
In definitiva, 3 milioni di euro per il 2020, a favore delle case rifugio sia pubbliche che private sul territorio nazionale. Inoltre, è prevista la sospensione degli incontri con i figli, qualora non fosse possibile farli da remoto, e la prosecuzione delle convalide dell’allontanamento dell’uomo autore dei maltrattamenti.
Purtroppo, in questo tempo di quarantena non si è arrestata l’ondata di violenza sulle donne.
Costrette in casa con i loro aguzzini, sono sempre più sole e afflitte in una situazione rischiosa e precaria.
Il “Protocollo Eva” è sempre attivo con la modalità operativa del primo intervento degli operatori di polizia nei casi di violenza di genere (maltrattamenti in famiglia, stalking, abusi, liti familiari), con un notevole aumento della prevenzione.
Con il” Protocollo Eva” l’intervento della Squadra Volante viene inserito in una banca dati nazionale: se ci sarà una seconda chiamata da qualsiasi località, rimane traccia del precedente.
È importante denunciare, rivolgersi alle Forze dell’ordine, ma è importante che cambi questa cultura della violenza sulle donne. Una vergogna che continua anche in questa terribile emergenza Covid-19.