Non bastava il coronavirus con tutte le sue vittime e complicazioni. Ieri è arrivata anche la triste notizia da Napoli, dell morte di Paquale Apicella, agente scelto, che ha perso la vita, mentre con il collega, l’assistente capo Salvatore Colucci, cercavano di fermare dei malviventi, che avevano rapinato una banca.
Pasquale Apicella guidava la volante, con accanto Salvatore Colucci, sono in forza al Commissariato di Secondigliano. Insieme. In simbiosi. L’uno per l’ altro come in ogni turno. La foto della macchina della Polizia di Stato, praticamente distrutta, è la dimostrazione del violento impatto, in cui questo poliziotto di 37 anni ha perso la vita. Pasquale e Salvatore intervengono sul luogo della rapina ma lì, vengono travolti dall’auto in fuga, con a bordo i due rapinatori di etnia rom.
L’ultimo turno di Paquale, padre di due figli piccoli. Per lui non c’è più niente da fare. Il collega Salvatore è ferito lievemente.
Un turno di volante come tanti, si è trasformato in una tragedia che lascia tutti noi senza parole, profondamente addolorati da questa notizia. Chissà a cosa pensava Pasquale in quei momenti, mentre ignaro, andava incontro alla morte, lasciando la moglie Giuliana, un bambino ed una bambina di pochi mesi orfani.
Proprio sul suo profilo social l’agente scelto Apicella giorni fa aveva scritto cos, riguardo l’emergenza Covid-19: ” Solo una cosa positiva ha portato questo virus, quello di poterti godere un pò la famiglia”. A lui è stato negato, perché i poliziotti devono rimanere in prima linea ed affrontare un nemico invisibile e subdolo, come il contagio da Covid-19, per non parlare della criminalità.
I colleghi di Pasquale Apicella si apprestano a dare l’ultimo saluto al ‘fratello di giubba’ caduto nell’adempimento del suo dovere. È Fabio Conesta, segretario generale del Mosap a parlare chiaro, affermando: “Noi vogliamo partecipare in massa ai funerali. Altro che divieti. La nostra autocertificazione è la divisa che indossiamo con orgoglio e dolore, che sarà bagnata dalle nostre lacrime“.
Anche Francesco Paolo Russo, segretario generale Sap Lazio, nel formulare le sue sentite condoglianze alla famiglia dell’agente scelto Apicella ha ribadito: “Pena certa agli assassini”.
Ecco, questa è la Polizia di Stato, questo accade a chi rischia la vita ogni volta che sale a bordo di una volante, ogni volta che indossa una divisa, ogni volta che affronta il male, in questa inesorabile lotta tra bene e male, per garantire la sicurezza alla comunità.
“Vi fate prossimi quando cercate di prevenire il crimine” si rivolse così Papa Francesco, in occasione della Festa di san Michele Arcangelo, rivolgendosi ad una rappresentanza dell Polizia di Stato.
Si fanno prossimi per noi, fino alla morte, lasciando un vuoto, lasciandoci nello sgomento. Quei due rapinatori sono responsabili di omicidio volontario, tentata rapina aggravata, tentato furto aggravato e ricettazione, del grave incidente stradale, a seguito di inseguimento. Sono stati arrestati, ed è l’unica magra consolazione. Li hanno presi, infatti, due ore dopo la rapina. Si tratta di due rom residenti nel campo nomadi di Giugliano, i nomi non ci interessano.
Pasquale e Salvatore, compagni di turno, uniti da un tragico, quanto terribile destino. Pasquale non tornerà più a casa, non rientrerà in Commissariato con la Volante, custode silenziosa di pensieri e parole di due colleghi, due servitori dello Stato, due operatori di quell’#essercisempre continuo e costante, a cui dobbiamo onore e rispetto.
Riposa in pace Pasquale.