Ricorre oggi il triste anniversario della morte del Maresciallo di PS Mariano Romiti, ucciso dalle Brigate Rosse quarantuno anni fa.

È il 7 dicembre del 1979. Il Maresciallo, comandante della Polizia giudiziaria del Commissariato Centocelle, deve testimoniare ad un processo presso il Tribunale di Roma, dove ha intenzione di recarsi con l’autobus. Sono le 7:45 di una grigia giornata.
Alla fermata si compie il vile attacco dei brigatisti. Il colpo di grazia viene sparato da uno dei terroristi, mentre scappa.
Le Brigate Rosse, come da copione, rivendicano l’omicidio, come un atto che rientra nella campagna attuata per colpire le forze dell’ordine impegnate nella lotta al terrorismo.
Il Maresciallo Romiti era un poliziotto che viene ricordato per i suoi modi gentili, a tratti paterni. Insomma, uno “sbirro buono”, di quelli che lasciano il segno.

La vedova Anna Bitti, nella commovente testimonianza andata in onda in un servizio su TV2000, lo descrive come un marito con una profonda fede. Recitava il Rosario persino in macchina, con tutta la famiglia.
“Mentre sparavano lui pregava e si raccomandava alla Madonna. Il terrorista che gli ha sparato ha detto che era rimasto colpito da questa persona che invece di imprecare verso di lui e di di loro, pregava ed invocava la Madonna”, ha affermato la vedova di Mariano Romiti.
In seguito il terrorista, toccato nell’anima da questo gesto di amore cristiano, si è pentito.
Ed aggiunge ancora: “Il suo lavoro lo faceva con senso di umanità e prima di andare al lavoro andava a Messa. Pregava sempre, 23 anni di matrimonio. Dicevamo il Rosario tutti i giorn, persino in macchina con i figli”.
A Viterbo la Questura è a lui intitolata, come anche il Premio letterario Mariano Romiti, istituito nel 2012 dall’omonima associazione letteraria.
Il 25 marzo 1996 viene insignito della medaglia d’oro al Valor Civile.
Mariano Romiti continua a vivere nel ricordo di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare con lui. Il suo eroico esempio di poliziotto, la sua vita vissuta nella testimonianza del Vangelo, sono la sua grande eredità per le generazioni future.