Fibromialgia, Francesco Piccerillo ai Presidenti delle Associazioni: “è arrivato il momento di fare un fronte comune”
Gentilissimi Presidenti facendo seguito alla lettera inviata il 01.06.2019, vista l’attuale congiuntura politica e di come in questi ultimi anni si parli della fibromialgia sempre più spesso, credo sia arrivato il momento propizio per fare una seria e profonda riflessione sulla necessità di operare tutti insieme, per far riconoscere la piena dignità delle persone che noi rappresentiamo.
Tutto questo nel segno di una leale collaborazione, perché questo è il momento di insistere in direzione di una soluzione sempre più vicina a quei diritti che fino ad oggi sono stati negati. Altrimenti rischiamo di procrastinare, ancora per molti anni, il riconoscimento di una patologia che è stata già dichiarata 27 anni fa “Cronica e Invalidante”.
In definitiva, se davvero vogliamo proteggere i nostri “ASSOCIATI”, non possiamo limitarci a esibire posizioni di assoluta intransigenza. Non possiamo nemmeno agire da soli, dobbiamo essere disponibili a mettere insieme le nostre conoscenze e convergere su un obiettivo comune, perché siamo ormai agli sgoccioli di questa nostra esperienza,.
Abbiamo lavorato, chi da molti anni, chi da poco, proprio per tutelare le persone malate e abbiamo sensibilizzato attraverso convegni e conferenze le Istituzioni e le Autorità Sanitarie.
Adesso è arrivato il momento di fare un fronte comune, di operarci per far riconoscere la piena dignità delle persone malate, per scongiurare che si crei un cortocircuito, dove alla fine prevale solo la rabbia e la disaffezione verso le istituzioni pubbliche.
Per fare questo, si deve arrivare ad una collaborazione permanente leale e sincera, che possa consentire a tutte le Associazioni che si occupano di fibromialgia, di avere quella compattezza e quella coesione di intenti agli occhi delle istituzioni per poter ottenere il riconoscimento della malattia.
Carissimi questo è il 2° appello che Vi rivolgo e lo faccio esclusivamente nell’interesse delle persone malate, perché reputo alla luce dell’esperienza personale, che queste persone devono essere protette e tutelate dalle Istituzioni: devono accedere ai percorsi sanitari multidisciplinari. È indispensabile accendere in queste persone la speranza in un domani da programmare.
Presidenti, voi oggi avete la possibilità di scegliere di collaborare insieme, per rendere visibile ciò che è ancora invisibile, attraverso finalità e progettazioni condivise. Perché è evidente che l’associazionismo rappresenti essenzialmente la presa d’atto coraggiosa che uniti si è più forti sia a livello Regionale, che a livello Nazionale.
Solo così possiamo dare risposte concrete ai soci, che hanno sempre più necessità di certezze, per la complessità della loro malattia. Nessuna composizione di molteplici soggetti è destinata al successo se rimane divisa, il suo cammino conduce al naufragio ed è inevitabile che si disperda ogni potenza. In questa situazione di inadeguatezza non si può lanciare nessuna sfida.
Foto Mariella Zadro