“Scrivere è usare lo zoom sulla vita” – Carla Magnani e i suoi racconti che lasciano il segno

Carla Magnani, presto in uscita anche con un giallo, ci parla del suo libro “Scritti di pensieri che mutano” (Chance Edizioni, Collana #ScritturaSpontanea), una raccolta di racconti brevi che ci accompagnano per un tratto, giusto il tempo di lasciarci dentro qualcosa di diverso.

Carla Magnani, Scritti di pensieri che mutano” (Chance Edizioni, Collana #ScritturaSpontanea)
Infinite Realtà.it laura ciulli
Carla, questo tuo ultimo libro è composto da quarantatré brevi racconti che affrontano tematiche diverse. Hai incontrato difficoltà a scriverlo?

A dire la verità ogni storia ha richiesto la giusta attenzione ma senza crearmi particolari problemi. Il racconto, specialmente se breve, può sembrare una scorciatoia e un voler evitare ostacoli se confrontato con un romanzo, addirittura lo scrittore Antonio Tabucchi lo associa a ‘un romanzo di un pigro’. Io non credo sia tutto ciò, semplicemente si pone al lettore in modo diretto permettendogli, in un tempo limitato, la giusta messa a fuoco del particolare che andrebbe perso in una visione allargata e d’insieme. È usare uno zoom al posto del grandangolo.

Quali sono gli argomenti che hai voluto trattare e c’è qualcuno a cui sei più legata?

Diversi sono i temi presenti in questa raccolta: spaziano dalla guerra, all’odio, all’amore, alla solitudine, all’anoressia, alla rinascita, alla ribellione e ad altri ancora. Il fatto di aver avuto l’esigenza di scriverli è la prova di come sia legata a tutti anche se, lo ammetto, a qualcuno lo sono in modo particolare perché fa parte del mio vissuto.

Quando scrivi cerchi di dare ai lettori quello che vogliono, segui la moda del momento, o scrivi solo quello che senti?

Non sarei capace di scrivere testi che esulassero dal mio modo di essere, da come percepisco i vari aspetti della vita e mi allontanassero dal mio agire quotidiano. Chi mi ha già letto conosce la mia scrittura e, se ancora è deciso a frequentarla, sa cosa aspettarsi. Quello che oggi nel mondo editoriale ‘che conta’, in modo particolare italiano, rappresenta la via più facile per arrivare a più ristampe del proprio libro, quindi a scalare classifiche e a maggiori entrate, spesso ha ben poco della buona letteratura, assomiglia a una di tipo commerciale da ‘usa e getta’. E non c’è invidia in questa mia affermazione, solo amarezza.

Carla Magnani, Scritti di pensieri che mutano” (Chance Edizioni, Collana #ScritturaSpontanea)Infinite Realtà.it laura ciulli
Carla Magnani

Sei sempre in perfetto accordo con i personaggi che scrivi?

Assolutamente no. Addirittura in questo libro c’ è un racconto dove un personaggio si ribella al suo scrittore tanto da decidere di uscire dalla storia. Capita che con qualcuno si crei una forma di simbiosi e con altri una sorta di conflitto, così come con le persone nella vita reale. In fondo credo che la scrittura sia trasformare quest’ultima in parole.

Come ti comporti di fronte a recensioni negative riguardanti i tuoi scritti?

Di sicuro non cado in depressione, me ne dispiaccio, certo, ma spero che le critiche diventino stimolo e guida verso un miglioramento. C’è modo e modo di esaminare e mettere in discussione un’opera letteraria, c’è chi vi si approccia solo per il gusto di demolire e chi invece ne evidenzia i difetti con l’intento di indicarti la strada più giusta per evitarli. Ambedue i metodi sono ben riconoscibili, quindi occorre non lasciarsi influenzare da quello in malafede e tenere in estrema considerazione l’altro.

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