Amore, devozione, entusiasmo: ecco il trasporto di Gloria, la creatura dell’ architetto Raffaele Ascenzi.

Il miracolo del tre settembre si ripete anche in questa edizione targata 2018, nel ricordo di Nicoletta Ascenzi, sorella dell’ideatore di Gloria e cara amica del Sodalizio, dei Facchini che se ne sono andati: Remo Patara, Alberto Fiorentini, Massimo Gemini, Massimo Sanetti ed Antonio Febbraro.
Gloria più sfolgorante che mai vola al ritmo della forza di questi Cavalieri di Santa Rosa di bianco vestiti, con fascia rossa in vita, scarponcini neri.

Quest’anno sono state aggiunte le targhette in ricordo dei facchini scomparsi nell’ultimo anno, dove all’interno, ci sono le preghiere dei devoti, raccolte dalle suore Alcantarine Francescane. Ci sono anche rappresentanti del Gramas, acronimo di Grandi macchine a soalla, praticamente l’associazione che riunisce le città, dove ci sono eventi simili a questo del 3 settembre.
I Facchini al “Santa Rosa, avanti”, partono. Muscoli tesi, volti contratti dallo sforzo e dalla tensione. Il motore umano di oltre 100 Facchini, che poco prima hanno salutato i familiari nel tradizionale appuntamento al bosco dei Frati Cappuccini, si sta sciogliendo al ritmo di cuori pulsanti più che mai, tutti uniti nel portare in trionfo la loro amata “Rosa”.

Toccante il momento di convivialità con i loro cari, al bosco, dove ricevono la benedizione del Guardiano, Padre Alessandro, con le reliquie dei Santi Francescani, poi il discorso di Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei Facchini ed il Capo facchino Sandro Rossi. Parole forti, che caricano i leoni ruggenti, di un uomo al dodicesimo anno a guida dei Facchini.

Sfilano successivamente, scortati dai motociclisti della Polizia Locale, per le strade che hanno visto proprio Santa Rosa annunciare il Vangelo. Ogni tanto intonano “La marcia del Facchino”.

Ad accompagnarli la Banda Musicale di Vejano.
Trascinanti, emozionanti, unici e siamo solo all’inizio.

Alla basilica di Santa Rosa salutano sventolando i “ciuffi” o con la mano gli altri parenti che li accoglieranno dopo la strenuante salita. Solo al guardarli scorrere, fanno venire i brividi.
Arrivano a San Sisto: benedizione in articuolo mortis, quindi, confetto ed acqua per chi ha sete. Il cantiere allestito dalla Ditta Fiorillo è ormai il luogo d’incontro di Amministratori locali, politici e Forze dell’ordine che vigilano con attenzione e discrezione.

Tra loro Giorgia Meloni, disponibile a foto con le persone, Antonio Tajani che arriva persino su dai Frati, stringendo mano a tutti. Insieme a lui Maurizio Gasparri.

C’e anche il tenente colonnello dell’Aeronautica Militare, Daniele Mocio, volto noto della TV.

Arriva la fiaccola Lux Rosae, altro esempio di solidarietà verso gli amici autistici di Campo delle Rose.

Primo trasporto per il neo sindaco Giovanni Maria Arena. Stringe mani a tutti e si lascia fotografare con i cittadini entusiasti

È ora: tutti in ginocchio davanti alla Macchina di Santa Rosa, per la benedizione del vescovo Fumagalli.

Sono passati alcuni minuti dalle 21:00: il percorso è libero, i Facchini sono concentrati.
Ormai è il momento del “Sollevate e fermi”ed il Capo Facchino Sandro Rossi, lo pronuncia: il sogno ha inizio. Gloria svetta nel cielo viterbese.

Viterbo è tutta con loro, ed i Facchini non mancano di emozionare la folla entusiasta. Semplicemente meravigliosi.

Insieme a loro, come sempre, il premuroso presidente del Sodalizio dei Facchini, Massimo Mecarini, e l’immancabile don Alfredo Cento.
Dopo la pausa a Fontana Grande, arrivano a via Cavour, proprio dove cinquanta anni fa si è fermata Volo d’Angeli. Un tripudio. La gente è in delirio.

Gloria scorre in un bagno di folla che incita i Facchini, gira a Piazza del Comune, per ricordare i compagni del Sodalizio. È Sandro Rossi a scandire quei nomi di Facchini che hanno dato tanto e continuano a lasciare il segno, con il loro esempio.

In piazza scende anche Matteo Salvini, con lui il senatore Umberto Fusco. C’e anche il deputato Emanuele Fiano.

Intorno alla Macchina imponenti le misure di sicurezza: Polizia di Stato e Reparto Mobile, Carabinieri, Polizia Penitenziaria, Finanza, Polizia locale e Vigili del fuoco. Tutti impegnati per garantire, ancora una volta, la sicurezza. Il neo questore Massimo Macera è alla sua prima esperienza di Santa Rosa.
Apprezza la Macchina, ma poi riprende supportato dal vicario Paolo Di Domenico, la dottoressa Tiziana Cencioni, il dirigente del Commissariato di Tarquinia Fabio Zampaglione ed il vice questore Riccardo Bartoli. Quest’anno è la prima volta che sono presenti a fianco della Macchina di Santa Rosa i Carabinieri in alta uniforme.
Piazza delle Erbe, davanti al Suffragio e successivamente tra le strette vie di Corso Italia. Gloria, imponente ed armoniosa, procede silenziosa ed avvolgente.
I cuori dei Cavalieri di Santa Rosa battono all’unisono, segnano il tempo del passaggio di Gloria, mentre in cima la statua di Santa Rosa, troneggia ed ondeggia al passo cadenzato di questi leoni ruggenti all’inverosimile.
Un peso imponente che sembrano non sentire, il motore umano di Gloria, e un tutt’uno con Rosa, la loro amata santa ragazzina. Non corrono, semplicemente volano.

Piazza Verdi li attende ed anche lì è un tripudio.
Una girata e mezza, per celebrare i quaranta anni del Sodalizio, ma anche dedicata ai 650 caduti della Prima Guerra mondiale. Siamo, infatti, proprio a cento anni dalla fine del disastroso conflitto, che coincidono con la ripresa del Trasporto della Macchina, che per tre anni era stato sospeso.
Sandro Rossi li incita, li carica per lo sforzo finale: la salita verso la Basilica.

Le corde, e via verso il sagrato di Santa Rosa. Arrivano, anzi, volano con i cuori all’unisono e la forza centuplicata.
Un trionfo. “Gloria vincit omnia“.