Giornata Mondiale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, perché è un diritto essere bambini

Si celebra oggi, 20 novembre,  la Giornata Mondiale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Una data che segna l’anniversario di un’importante Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (UNCRC), approvata nel 1989. In quel giorno, infatti, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione ONU. Sono oltre 190 i Paesi che hanno ratificato questa Conversazione. L’Italia nel 1991.

Del resto, per citare Nelson Mandela“Non ci può essere rivelazione più acuta dell’anima di una società, che il modo in cui tratta i suoi bambini” e loro con questo passo importante, partecipano attivamente alle decisioni, od almeno dovrebbero.

Eppure i bambini continuano a morire, a subire violenze psichiche e fisiche. Basti pensare che nello Yemen, un bambino muore ogni dieci minuti.  Una vita umana, il futuro dell’umanità.

Ogni azione compiuta contro i bambini è una vera e propria prevaricazione della loro libertà, del loro diritto ad essere bambini.
Dante, il sommo poeta diceva: “Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini” e non aveva tutti i torti.

Anche Papa Francesco ha espresso il suo pensiero sui bambini nel suo Pontificato, invitando tutti “affinché siano sempre protetti e il loro benessere venga tutelato, perché non cadano mai in forme di schiavitù, reclutamento in gruppi armati e maltrattamenti”. 

Forse basterebbe impegnarsi veramente e con determinazione, facendo rete, con l’unico intento di proteggere e difendere i più piccoli, il nostro futuro, in definitiva.

Ecco i 4 principi fondamentali della Convenzione:

1) Principio di non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere assicurati a tutti i minori, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.

2) Superiore interesse del bambino (art. 3): in ogni decisione, azione legislativa, provvedimento, iniziativa pubblica o privata, l’interesse del bambino o dell’adolescente deve avere la priorità.

3) Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini.

4) Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.

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