Legittima difesa, ad Ombre Festival Vittorio Sgarbi e Silvano Filippi si confrontano sul palco di piazza del Gesù

Si parla di sicurezza sul palco di Ombre Festival, “Legittima difesa, tra contenuti giuridici e comunicazione”,  è il titolo dell’appuntamento di sabato scorso.

Sullo sfondo la  Chiesa di San Silvestro, teatro dell’efferato delitto del principe Enrico di Cornovaglia,  per mano di Guido di Montfort, per vendicare l’assassinio del padre, nel 1271. 

La piazza è stracolma. Ospiti d’eccezione: Vittorio Sgarbi, che non ha certo bisogno di presentazioni e Silvano Filippi, segretario nazionale del Siulp. 

Silvano Filippi, Siulp
Silvano Filippi, Siulp

Il  Sostituto commissario in forza alla Questura scaligera, laureato in giurisprudenza,  ricorda l’episodio dell’aggressione dei colleghi a Genova. È analizzata, praticamente,  la posizione di Siulp e Forze di Polizia,  in queste circostanze quando, cioè,  gli operatori  possono usare l’arma di difesa- offesa,  previsto dal Codice Penale all’articolo 55, come sottolineato dal moderatore dell’incontro Giacomo Barelli, avvocato del tribunale di Viterbo.

Va ricordato che il “taser” è la pistola elettrica in dotazione alla Polizia di Stato come deterrente, in uso presso 12 città italiane. È stata usata in 46 casi dagli operatori della Polizia, con interventi risolti con la semplice estrazione dell’arma. Questa della  pistola elettrica è una questione molto delicata che è stata esaminata al Viminale, durante il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto proprio dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, a cui hanno partecipato i vertici nazionale delle forze di polizia e dell’intelligence.

Una situazione difficile, nella quale scongiurare la disgrazia. “Noi siamo stati sempre favorevoli al taser – ribadisce Silvano Filippi – perché a livello sperimentale si è dimostrato  che  il peperoncino, in soggetti alterati dall’uso di stupefacenti o a livello psichico, non riesce a fare nulla. Il  taser, a differenza di quello che si può pensare, non agisce interrompendo le funzioni cardiache, ma interrompe momentaneamente le sinapsi, spegne la corrente per un attimo. Il pericolo più grosso è che quando uno perde i sensi, possa cadere, battere la testa e quindi farsi male. Noi comunque riteniamo che ci deve essere, va sperimentato come arma”.

Filippi,  da poliziotto sensibile ed accorto, sottolinea che il problema di un maggior numero di armi in giro,  non è dissuasivo contro la criminalità, ma un  pericolo aggiunto.  Continua ed afferma:  “Il criminale sapendo che in casa hanno delle armi,  ci va più preparato”.  L’applauso scatta immediato dal pubblico, mentre Vittorio Sgarbi annuisce, ed il segretario generale ribadisce: “Noi facciamo i conti con dei drammi umani. Stiamo rendendo i cittadini sempre più convinti che possono sparare, fare quello che vogliono”.

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

Barelli insiste sull’argomento e  rivolgendosi  a Vittorio Sgarbi gli domanda: “È questa la strada in questo Paese per andare in Paradiso, o serve soltanto dare in pasto ai cittadini qualcosa di cui possono occuparsi, che sentono in maniera forte, carnale? Sono questi i temi di cui il Paese ha bisogno di dibattere?”.

Vittorio Sgarbi, da personaggio mediatico cattura l’attenzione, la platea è attenta. Ora la scena è tutta sua e risponde: “Certamente è giusto richiamare l’educazione civica, che in Parlamento abbiamo ulteriormente potenziato,  ma in generale mi  ha sempre allarmato il fatto che quando Renzi è stato al Governo, ha inventato una figura nuova, che sembrava dare più garanzie.  Si tratta della figura dell’ Authority dell’anticorruzione. La sensazione è stata che il tema più importante per l’Italia fosse la corruzione. Mi sono sempre chiesto, perché non c’è in Italia un’ Authority per la bellezza, che dica che occorre che queste cose siano salvate, trattate meglio, conservate”.  Riprende ed incalza: “Perché nessun partito evoca i valori della bellezza, perché a scuola studiamo Dante, Petrarca, invece di studiare soltanto le leggi o il codice penale. Evidentemente c’è una parte di noi proiettata verso la bellezza, che deve essere aiutata, deve avere grandi ideali. Sostituire Cantone, con una autorità per la bellezza, visto che è intollerabile che luoghi bellissimi sono deturpati nei loro paesaggi. Per esempio io ho salvato Tuscania, luogo sublime, dalle pale eoliche. C’è quindi una dissuasione alla bellezza, dico questo perché mi pongo da sempre il fatto che noi pensiamo che sia utile parlare di legalità, forse sarebbe più utile parlare di razionalità, di dialettica.  Spero che il Parlamento abbia le capacità di chiamare, non chi trova facilmente consenso, ma chi ha la capacità di applicare diverse competenze. La presenza di Filippi sarebbe stata utile, non è sbagliato difendersi, se dai delle pistole a qualcuno. Si può anche potenziare quello che viene ad offenderti, se sa che tu sei più pronto. Mi chiedo, perché  mi avete chiesto di essere qui stasera ad essere il suo interlocutore, a giocare in un campo in cui non avrei pensato. Io che urlo la ragione, ho litigato tutta la vita in maniera appassionata per difendere la  è”.

Per il grande critico d’arte è bene “Coltivare le persone  all’uso del ragionamento, alla bellezza dei monumenti. Essere quindi un po’ più rigorosi, nel difendere la bellezza dei luoghi, piuttosto che parlare di legalità. Ci può essere qualcosa di appassionante, anche nell’atteggiamento di un brigante, che talvolta lo è contro i poteri che sono sbagliati. Mi auguro insomma, che un giorno l’Italia sia consapevole di essere il luogo più straordinario della terra e dare maggiore coscienza agli studenti, ai giovani di cosa sia la bellezza”. Conclude e suscita le risate in piazza del Gesù, chiedendo al segretario del Siulp: “Filippi,  perché hai voluto me, piuttosto che un magistrato?”.

Il segretario nazionale del Siulp risponde: “Perché sarebbe stato troppo noioso”.

Silvano Filippi e Giuseppe Becattini
Silvano Filippi e Giuseppe Becattini

Tra i numerosi presenti, anche il segretario del Siulp Viterbo, Giuseppe Becattini che dice: “Un dibattito che sottolinea il riconoscimento di Vittorio Sgarbi del Siulp, di serietà a  livello ministeriale ed anche nei riguardi del nostro interlocutore nazionale, poliziotto di grandi capacità e senso del dovere. A Viterbo ancora non è stato assegnato il teser, perché ancora non è stata fatta la fornitura a tutto il territorio nazionale, ma solo in forma sperimentale ad alcune Questure”.

Il dibattito non è stato affatto noioso. Ombre Festival ha dato luce ad una particolare e delicata situazione, che oltre alla Polizia di Stato ci coinvolge tutti e ci chiama a riflettere.
Anche questo è Ombre Festival, anche questa è la Polizia di Stato.

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