Arriva il Reddito di libertà per le donne vittime di violenza

Un contributo di 400 euro mensili, per favorire l’indipendenza economica di quelle donne, in condizioni di povertà o vulnerabilità, che hanno subito violenze.

È il Reddito di libertà, il cui DPCM,  è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 20 luglio scorso.

Riconosciuto dall’Inps, si tratta di un contributo previsto in un’unica soluzione, per un  massimo di dodici mesi, entro il limite delle risorse assegnate a ciascuna regione o provincia autonoma.

Un fondo che è stato incrementato con tre milioni di euro del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.

Ne possono usufruire le donne che vengono seguite dai centri antiviolenza, riconosciuti dalle regioni. Un importante contributo economico che permette alle vittime di violenza di sostenere le spese personali e legate all’autonomia abitativa, ma anche quelle scolastiche di eventuali figli minorenni.

Le donne devono risiedere in Italia, sia che siano cittadine italiane o comunitarie oppure, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno.

Per presentare la domanda all’Inps è possibile collegarsi ad una specifica piattaforma di collegamento con i comuni italiani, che consentirà di inoltrare le domande.

Per avere accesso al reddito di libertà bisognerà rispettare i requisiti previsti dal Dpcm del 17 dicembre 2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 20 luglio 2021.

La domanda per il Reddito di Libertà dovrà essere presentata dalle donne interessate, direttamente o tramite un  delegato o rappresentante legale,   tramite il Comune competente per residenza, come spiegato nella circolare numero 166 dell’8 novembre 2021.

L’accredito delle somme avverrà tramite conto corrente dotato di IBAN, quale conto corrente, libretto di risparmio, carta prepagata.

 

 

 

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