“La grande ricchezza dell’umanità sta nella solidarietà“. Scriveva così Adolfo Pérez Esquivel, Premio Nobel per la Pace nel 1980.
Quando una società si premura di tutelare i cittadini, si occupa dei più deboli, denota un alto senso civico.
Ed è proprio quanto avvenuto con un’iniziativa all’insegna della tutela di chi si trova in difficoltà o semplicemente per solidarietà, quella dello scorso 20 gennaio, a cura dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, Sezione Viterbo.
Si è trattato di un incontro sulle truffe agli anziani, nel Centro Polivalente CARRAMUSA, in via Palmanova. Una delicata tematica affrontata dall’esperto presidente della Sezione viterbese, Mario Procenesi, già sostituto commissario in quiescenza della Squadra Mobile Questura di Viterbo.

Numerosi i partecipanti che hanno seguito con interesse l’iniziativa.
Il presidente Procenesi ha fornito informazioni e consigli utili su come difendersi dai truffatori che colpiscono sempre più gli anziani over 65.
Quello che è emerso fondamentalmente è che è bene non aprire mai la porta agli sconosciuti, anche se sostengono di essere poliziotti o tecnici specializzati. Tanto meno fermarsi con loro per strada, soprattutto se si avvicinano dopo che è stata ritirata la pensione in banca o negli uffici postali.
Le truffe ricorrenti sono quella del finto avvocato o maresciallo dei carabinieri, della falsa eredità, dei falsi funzionari Enel.
Il consiglio è quello di rivolgersi sempre con fiducia alle Forze di Polizia per segnalare situazioni sospette.
I truffatori non conoscono ferie, sono sempre in agguato e pronti a colpire sulle vittime predestinate, molto spesso anziani soli.
È ormai una situazione molto grave con persone senza scrupoli che agiscono sull’effetto sorpresa.
La Polizia di Stato ha intrapreso da tempo una Campagna, “Più sicuri insieme“, perché solitamente sono gli anziani soli ad essere il loro bersaglio.
Mario Procenesi interagisce con i numerosi presenti che partecipano animatamente, ponendogli domande anche in relazione ad esperienze personali. L’argomento, molto delicato, oltre a portare un danno economico alle vittime, produce ripercussioni sull’emotività dell’anziano. Un reato che viola l’intimo provocando vergogna, una caduta psicologica su persone che rischiano di chiudersi. Nei casi peggiori arrivano alla depressione ed in alcuni casi si sono lasciati morire. È opportuno parlarne, chiamare le Forze dell’Ordine immediatamente, rompere il terribile muro della vergogna.
Come precisa il Presidente Anps Viterbo Procenesi: “Va fatta una querela, affinché la persona sia perseguita penalmente”.

Del resto, come sottolineato dal vice presidente nazionale Anps Donato Fersini: “Siamo noi, in primis, che dobbiamo essere attenti e non farci truffare”.
“Se si spacciano per poliziotti, avvocati, carabinieri o tecnici della luce, ad esempio – sostiene Mario Procenesi – è bene verificare sempre se l’interessato è quello che afferma di essere, esibendo tesserino e placchetta e poi chiamare la Questura”.
Un atto d’amore e rispetto questo interessante incontro con un poliziotto con 32 anni di esperienza nella Polizia di Stato al servizio e tutela del cittadino, con importanti operazioni alle spalle. Un atto d’amore anche verso quelle che persone che per colpa di mascalzoni vedono i risparmi di una vita e la loro dignità di cittadini messi a repentaglio con truffe sempre più agguerrite .