Era il 2023, esattamente l’8 dicembre, quando l’album “Gocce di Romanticismo” di Guendalina Consoli si presentava su tutte le piattaforme digitali ed in tutti i negozi musicali, dal 22 dicembre.
Un progetto discografico, il cui LP usciva su etichetta Trp Music, che la stessa artista ha caratterizzato attraverso una sorta di ‘scelta emozionale’ del periodo romantico.
Liszt, Chopin, Abelardo, Glinka, Massenet, Debussy e Fanny Mendelssohn eseguite in ‘Gocce di romanticismo’, per donare al pubblico emozioni, in un viaggio musicale dettato dalla sua essenza e dalla sua maestria.
Note con le quali sognare, vibrare, lasciarsi andare e riscoprire il senso del bello, dell’Arte, appunto in gocce che instillano tutto questo con grande efficacia.
Del resto, non a caso Ludwig van Beethoven diceva che “La musica è il suono elettrizzato in cui lo spirito vive pensa e crea” e le interpretazioni di Guendalina Consoli ne sono la rappresentazione più vera ed efficace.
Nei giorni scorsi, dopo il successo del suo concerto in occasione della prestigiosa rassegna musicale ‘Notti romane al Teatro Marcello‘, organizzata dall’Associazione Il Tempietto, nella Sala Baldini del Chiostro di Campitelli al Teatro di Marcello a Roma, la stessa pianista ha annunciato sul suo profilo social del “passaggio radiofonico” per Gocce di
Romanticismo” anche su @Rai Radio 3 Classica Primo Movimento“, lo spazio di Rai Play Sound che presenta le novità discografiche proposte dal mercato discografico, che definisce un immenso onore, ringraziando sentitamente l’intero staff del programma, in particolare Renata Scognamiglio che ha ‘egregiamente espresso la natura del progetto discografico’ e Giorgia Franceschi che ‘ha curato la selezione della settimana’.

Un’altra importante pagina del diario artistico di Guendalina Consoli, pianista di grande bravura, con una spiccata sensibilità e delicatezza d’animo, che non mancherà di stupirci ed emozionarci ancora, perché “È meraviglioso come la musica abbia la possibilità di salvarci dall’irrigidimento, dalle convenzioni a cui tutti andiamo incontro e farci tornare uno stupore incantato nei confronti delle cose, come ha detto Giovanni Allevi.
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