Una triste e silenziosa Domenica delle Palme ai tempi del Coronavirus questa targata 2020.
Nessuna Messa insieme, nessun ramoscello d’ulivo benedetto, nessuna processione.
La pandemia da Covid-19 ha impedito anche tutto questo, ha fermato una tradizione cristiana mondiale. Il ricordo di Gesù che entra a Gerusalemme è stato rievocato da Papa Francesco nelle Basilica di San Pietro a porte chiuse, per la prima volta nella storia. Anche in altre Chiese è stato così. L’unica nota positiva è stata che, grazie alla tecnologia, si sono potute seguire le celebrazioni delle Messe via social.
Tutto è condizionato alle norme di sicurezza del Decretoddella Presidenza del Consiglio dei Ministri, per frenare i contagi.
Anche nel Borgo di Lugnano in Teverina, provincia di Terni, è stato così: in diretta via Facebook, dalla Collegiata di Santa Maria Assunta.
Suggestive le foto scattate dal reporter Gianluca Belei, che documentano proprio il rigore, la sobrietà, ma anche la fede e l’affidamento, nonostante queste restrizioni.
A fine Messa, inoltre, la preghiera e la benedizione con il Santissimo Crocifisso per tutte le famiglie. Si tratta di un Crocifisso che è stato portato dalla Palestina da frate Angelo, un francescano. Nel 177, il Venerdì Santo ha emanato dal suo volto, dal petto e dal costato un sudore prodigioso, davanti alle Monache del Monastero. Ed è proprio con questo simbolo di fede e speranza che il parroco ha impartito la benedizione, alla presenza del sindaco Gianluca Filiberti, nella piazza antistante la chiesa.
Tuttavia, va ricordato che la Conferenza episcopale italiana parla comunque di “rami d’ulivo, di palma o di altra pianta verde”. In questa particolare situazione, un rametto verde del nostro giardino, o del terrazzo o semplicemente di rosmarino, può sostituire la palma d’ulivo che prendevamo fino allo scorso anno in Chiesa.
Anche questa è la Domenica delle Palme ai tempi del Coronavirus.
