Coronavirus, infermiera si toglie la vita. Una carneficina di medici

Un gesto estremo, disperato. Un’infermiera dell’ospedale San Gerardo di Monza ha deciso di togliersi la vita.

Era positiva al Covid-19. Un’infermiera come tante in trincea, proprio nel reparto di terapia intensiva. Forse ha pensato che poteva aver contagiato altre persone, forse era stanca dopo turni pesanti. Non lo sapremo mai, a parte che si è ammalata, perché si è contagiata sul campo.

In prima linea a combattere contro questo maledetto Coronavirus, in prima linea ad aiutare i contagiati, coloro che avevano bisogno delle sue cure. Si chiamava Daniela Trezzi, poco più che trentenne che, secondo quanto riportato da una nota della Fnopi, Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, risultata positiva al tampone e messa in quarantena con sintomi.

Nonostante molti di noi non  sa cosa sia una guerra, ormai possiamo dire di esserlo. Sì, in guerra al Coronavirus che non rallenta la sua corsa.

Il fronte vero e proprio sono gli ospedali, luoghi di malattia e dolore, di speranze e di morte. Perché si muore, si muore nella trincea della terapia intensiva, si muore soli, senza una preghiera, un funerale e senza l’ultimo abbraccio.
Tra loro anche 25 medici, fino a ieri 24 marzo e 50 i sacerdoti.

Bergamo è la città simbolo, la città che rappresenta in primis questo martirio chiamato Covid-19. I medici ed i paramedici sono anche loro le vittime di un terribile virus che li strema, li porta a vivere in una situazione pesante, di impotenza nell’assistere a queste morti.
A tutti loro va il profondo ringraziamento per tutto quello che stanno facendo per l’Italia intera.

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