“Castigliego e i tormenti del Papa”, il nuovo romanzo di Alessandro Maurizi che è già un successo editoriale, presentato a Viterbo

Città del Vaticano, Appartamenti Pontifici“.
Inizia così il nuovo romanzo di Alessandro Maurizi, il poliziotto – scrittore, presentato al Teatro Caffeina, sabato 12 ottobre.
Una nuova indagine in territorio Vaticano, il titolo è eloquente: “Castigliego e i tormenti del Papa“, Fratelli Frilli Editori. 
 Pagine di alta qualità, del resto il sovrintende capo della Questura di Viterbo offre ormai dei capolavori nei quali perdersi e trovarsi spettatori di un mondo sconosciuto e proibito, come quello della Chiesa.
Un mix tra Male, Giustizia e nobili sentimenti, quelli di chi compie il proprio dovere per amore della verità.
Alessandro Maurizi
Un romanzo affascinante, un’avventura nella quale perdersi attraverso la produzione di un autore che sa offrire al lettore, senza ombra di dubbio, una storia intrigante. Il bel commissario Castigliego che  vive con il suo gatto nero, coinvolto in un’indagine che non è lui a cercare e che lo porta direttamente in territorio Pontificio. 
“Ho creato questo commissario, mi sembrava stimolante – afferma Alessandro Maurizi – impegnato in una nuova storia. Mi piaceva l’idea di un professionista della Giudiziaria, chiamato in aiuto alle indagini del Vaticano”.
Un romanzo che rappresenta la realtà di una Polizia di Stato sempre in prima linea per garantire la sicurezza e proteggere la società. Maurizi, tra l’altro, ricorda con commozione i colleghi uccisi a Trieste lo scorso giovedì 3 ottobre, l’agente scelto Pierluigi Rotta e l’agente Matteo Demenego. Scrosciante l’applauso del pubblico presente. Un momento intenso, forte, partecipato. 
Carmine Antonio Ingrosso e Alessandro Maurizi
“Il poliziotto autore di libri”, come lo definisce il Vicario della Questura dr. Carmine Antonio Ingrosso rivela poco del suo libro, nonostante le continue domande della moderatrice  Elena Cacciatore
Tiene gli attenti ospiti in teatro sulle spine. Parla, invece, del nuovo  progetto ambizioso di Ombre Festival:  alta cultura, per un prodotto di impatto delle poliziotte e poliziotti della Questura di Viterbo. Del resto, come sostenuto dal Vicario Ingrosso: “Lo stato di salute di un Paese si vede dalla Polizia che ha e della quale sono  orgoglioso di appartenere”. 
Piermaria Cecchini e Merci
 
A leggere magistralmente qualche pagina del noir è l’artista-regista-sceneggiatore Piermaria Cecchini. Un piccolo frammento che porta i presenti sulla scena del crimine. È questa l’intrigante seduzione di uno scrittore che riesce a coinvolgere  totalmente il suo pubblico.

Maurizi ricorda come è nato “Roma e i figli del male”, ripercorre le tappe di un romanzo, figlio di un’indagine  reale che lo ha ispirato, che a distanza di due anni è ancora letto e riscuote successo. Un libro recensito positivamente persino dal giornale cattolico toscano ‘La Vita’ , per l’equilibrio con il quale l’autore ho toccato la delicata materia. Già, il suo  primo romanzo ‘noir’, una storia vera scoperta da un’inchiesta che rivela il marcio in  un esorcista, che abusa di ragazzini orfani, affidati alle sue cure. 
 
L’autore incalza ed aggiunge  di come sia affascinato dal sacerdote che ‘ha cacciato il demonio ed era lui stesso il demonio’, di come reagisca la Chiesa con i preti che sbagliano, rispondendo con altri meccanismi, offrendo loro la possibilità di redimersi. Lui, comunque, da buon poliziotto, non punta mai il dito su chi commette reati, descrive egregiamente situazioni e vissuti umani, tracciati di fragilità e tanto altro. 
Un percorso che vede come compagno di viaggio Pietro Corinti, ispettore della Digos presso la Questura del capoluogo della Tuscia. “Ci sono spunti vissuti insieme, parlando ad esempio con un missionario comboniani che a 12 anni entra in convento”, sostiene Corinti. 
Il nuovo romanzo di Alessandro Maurizi è sinonimo di ‘silenzio‘, il silenzio delle stanze del Papa, Celestino VI. È indagine sulla morte di un giornalista di quelli tosti, indipendente ed intraprendente, è l’elezione del Papa e qualcosa che avviene in quella circostanza. 
Altro non è riuscita a farsi rivelare Elena Cacciatore, vice presidente di Ombre Festival. 
Piermaria Cecchini, accompagnato dalla sua tenera cagnolina Merci, definisce la creatura letteraria di Maurizi: “ Un libro interessante che scava in una terra blindata e segreta come il Vaticano. Una scrittura cinematografica incalzante, che incuriosisce”. 
 
L’unica rivelazione è che il solitario Castigliego vivrà una storia d’amore con Aurora. Una donna nella sua vita, ‘una quota rosa’, come suggerisce una spettatrice, alla quale  lui non ha il coraggio di rivelare che è un poliziotto. 
Ci sono, inoltre, novità sul fronte Ombre Festival – Associazione Mariano Romiti: la migrazione veneta di fine Ottocento verso il Sud America. Un Festival dedicato all’emigrazione, quindi, parlandone senza comparazioni con la situazione attuale. Una figura per tutte, Amedeo Giannini
 tra i fondatori della Bank of America, figlio di due emigranti genovesi. 
Tra i numerosi ospiti in teatro, il sindaco Giovanni Maria Arena, il Vicario della Questura  Carmine Antonio Ingrosso, l‘Assessore regionale alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali Alessandra Troncarelli, il senatore Giulio Marini, il consigliere Massimo Erbetti. Molte le colleghe ed i colleghi, persino il presidente Anps Viterbo Mario Procenesi, il past Giovanni Bugiotti ed il segretario Siulp Viterbo Giuseppe Becattini.
 
Un libro da leggere, nel quale come sottolineato da Alessandra Troncarelli, Alessandro Maurizi ‘Fa entrare nel suo mondo chi legge il suo libro”. 
 
Castigliego ritorno ai lettori in un’ avvincente vicenda proprio in un contesto proibito come quello del Vaticano. Un lavoro minuzioso tra carteggi dell’archivio di Stato, faldoni di processi, intercettazioni telefoniche. Castigliego innamorato,  sulla sua moto, il tipo che piace tanto alle donne e che come domanda il Vicario Ingrosso, “C’è veramente nella Questura di Viterbo?”. 
Chissà. Quel che è certo è che già dalle prime righe, viene voglia di arrivare alla fine. Tutto merito di un poliziotto – scrittore che si ispira a Giacomo Leopardi.
“Castigliego e i tormenti del Papa”, Fratelli Frilli Editori di Alessandro Maurizi, da leggere tutto d’un fiato.
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