Uscito a febbraio, il libro “Arcobaligia” del giovane scrittore Giovanni Coccia è l’ultima novità editoriale di Edizioni Piuma.
Distribuita sul mercato nazionale da Directbook – Metadistribuzione Libraria di Interscienze Srl, questa opera suggerita per un pubblico di lettori dai 9 anni in su racconta la storia di Arturo, un bambino che vive con la sua nonna ad Arcobaligia e che, per superare la monotonia di una città colpita da un tremendo anatema, trascorre le giornate disegnando e guardando fuori dalla finestra, fantasticando su un mondo pieno di colori.
“La storia di Arcobaligia, scritta dal giovane autore Giovanni Coccia, per me è una corsa verso una giornata di sole, fresca e liberatoria – ha dichiarato l’editrice Francesca Di Martino. Io credo che dentro ognuno di noi si nasconda un piccolo Arturo, il nostro protagonista, che desidera sopra ogni cosa dare sfogo alla propria creatività. A volte per farlo occorre trovare un grande coraggio e un bambino deve sempre cercare dentro di sé per tirarlo fuori.
Un altro pregio del libro sono le bellissime illustrazioni di Marco Cerminara che accompagnano la storia dal grigio del mondo fino all’esplosione dei colori”.
Si tratta, infatti, di un libro illustrato con interno a colori che fa leva su alcuni valori portanti quali l’importanza di perseguire i propri obiettivi, il superamento delle paure e la valorizzazione dell’emotività creativa.
“Ogni giorno – ha affermato l’autore Giovanni Coccia – ci troviamo davanti a problemi che ci sembrano insormontabili. Spesso la creatività è l’arma migliore per affrontarli. Arcobaligia parla di questo. Arturo, con una scatola di matite colorate e tanta inventiva, supera le sue paure, affronta un dittatore e libera la sua città dalla maledizione”.
Niente ci sembra più attuale in questo momento così difficile per i bambini che si sono visti portar via i contatti sociali da un giorno con l’altro e sono stati chiamati a fare la loro parte stando a casa per meglio fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
Giovanni, sei un giovane scrittore di 24 anni, laureato in Lettere Moderne e poi specializzatosi in tecniche di narrazione frequentando la Scuola Holden di Torino. Perché hai deciso di scrivere racconti per bambini, albi illustrati, filastrocche, libri per ragazzi?
Perché mi piace dialogare con i bambini, fantasticare e guardare le cose con i loro occhi sognanti. Capita a volte che si accenda una fiamma dentro di noi e si senta l’urgenza di dire qualcosa: anche a me è successo e la fiamma mi ha portato qui, nel mondo dell’infanzia. Le filastrocche invece, mi sono sempre appartenute.
Troviamo qualcosa di autobiografico in Arturo? Vuoi raccontarcene i tratti salienti e, senza spoilerare, la storia che lo vede protagonista?
Arturo nella storia percorre un viaggio di crescita interiore ed esteriore. Arcobaligia è una città priva di colori, lui trova una scatola di matite e decide di mettersi in gioco per rompere la maledizione.
C’è un po’ Arturo non solo in me, ma in ognuno di noi: quando guardiamo fuori dalla finestra e sogniamo ad occhi aperti, quando sfidiamo il grigiore della vita quotidiana, quando riscopriamo il passato e gli diamo valore nel presente. Dentro la storia ci sono temi che mi appartengono, ma che ritengo universali.
Quanto è importante la creatività?
Tantissimo. È una chiave fondamentale per conoscersi e riflettere sul mondo che ci circonda. Per me la creatività è una costante per affrontare i problemi, vederli da una diversa prospettiva. È anche un modo per dialogare con il mondo: ed è proprio quello che fa Arturo nella storia.
Un altro pregio del libro, infine, sono le bellissime illustrazioni di Marco Cerminara che accompagnano la storia dal grigio del mondo fino all’esplosione dei colori. Avete lavorato in tandem unendo la sapiente arte della scrittura a quella dell’illustrazione?
Marco, ascoltando la prima bozza di Arcobaligia, è rimasto catturato dalla storia. Dobbiamo farlo insieme, ci siamo detti. Da lì si è iniziato a lavorare in sinergia, confrontandoci sia sul testo che sulle illustrazioni. È stato bello. Marco ha un tratto particolare, mai banale. Di lui ho apprezzato molto il modo in cui ha saputo interpretare l’atmosfera della storia, assecondando quell’aura magica che pervade tutto il libro, dalla prima pagina all’ultima.