Amatrice, inaugurata la nuova Sede della sezione Avis
Un fiume rosso sfila ad Amatrice, nella calda mattina di ieri, domenica 5 agosto. Sono i labari dell’Avis, provenienti da tutta Italia. Oltre 630 persone, ognuna di loro è lì per festeggiare i 40 anni di attività dell’Avis di Amatrice, ma soprattutto per testimoniare, ancora una volta, solidarietà a chi, in pochi minuti, ha visto la vita sbriciolarsi inevitabilmente, come le macerie, tuttora triste testimonianza di attimi terribili.
Un’atmosfera gioiosa, a due anni dui distanza dal terribile sisma che ha sconvolto il Centro Italia, ma anche di grande vicinanza ed amore tra gli iscritti, provenienti dalle numerose sezioni. Una grande famiglia. Anche questo è l’Avis, oltre alla donazione di sangue che, diciamocela tutta, è un grande gesto di coraggio ed un grande dono, oltre a salvare vite umane.
“Donare sangue, è dare qualcosa di sé – esordisce Gianpietro Briola, neo presidente Avis nazionale – viviamo insieme questo giorno ad Amatrice che ha beneficiato di persone che hanno dato sangue, simbolo di vita”.

Il momento della celebrazione della Messa, officiata dal Vescovo di Rieti, Monsignor Domenico Pompili, sempre accanto alla comunità così provata dal sisma, offre una profonda opportunità per riflettere.
Nella sua omelia Monsignor Pompili afferma, infatti, che “Tutto può cambiare in modo repentino, l’uomo ha dentro qualcosa che va ben oltre. In una società in crisi, il benessere apparente si sposa con tristezza, noia, insoddisfazione. Gesù aiuti a far chiarezza, anche a voi dell’ Avis , per avere energie sufficenti per combattere la battaglia”.
Successivamente il corteo si sposta verso il monumento alle vittime del terremoto. Un momento toccante, l’emozione è palpabile, come lo è al monumento del donatore. Un applauso liberatorio accoglie le parole del presidente Avis Comunale di Amatrice, Francesco Di Marco, quando con decisione dice: “Questa è l’Italia che ci vuole bene”.
Accanto a lui, oltre al presidente nazionale Briola, il presidente Avis Regionale Lazio Fulvio Vicerè,
di Avis Provinciale Rieti, Giuseppe Zelli, ed il presidente regionale Avis Abruzzo, Giulio Di Sante.
È il momento dell’ inaugurazione della nuova sede Comunale Avis di Amatrice, in piazza del Donatore.
È intitolata ad una delle tante vittime del terremoto, il Consigliere Agostino Ciancaglioni. È la solare figlia Martina Ciancaglioni, a tagliare il nastro. Per lei “Avis è anche condividere qualcosa”, ed è così: lo dimostrano la piazza gremita, nonostante il caldo torrido e la commozione che si sente.
Per l’occasione, la sezione di San Giovanni Rotondo dona una statua di san Padre Pio, benedetta da don Giuseppe.
Del resto, infatti, anche il presidente Briola, constata che è un’occasione “di forte aggregazione, che deve incarnare un senso, un valore, un motivo di forza. Mai come ora”.

Sì, è imperativo, perché ” il terremoto non si dimentica, forse si può superare”, come incalza il sindaco di Amatrice, Filippo Palombini.
“È un grosso impulso a questo importantissimo progetto di ricostruzione”, aggiunge Fulvio Vicerè, presidente Regionale Avis.
La giornata si conclude con un pranzo nel piazzale antistante il palazzo del Comune, in grande letizia tra gli oltre 600 partecipanti.
Presenti in questa memorabile giornata anche il Segretario generale Avis nazionale Ruggero Fiore, il vice presidente nazionale vicario Michael Tizza, la consigliera regionale Lazio, Rita Belardini.
Per la Tuscia il Consigliere regionale Lazio dr. Mauro Marinelli, in rappresentanza anche dell’Avis sezione Montefiascone.
Per la sezione comunale dell’Avis di Viterbo, il presidente Luigi Ottavio Mechelli.
Presente inoltre la sezione di Sipicciano con il presidente Fabio Cardarelli ed alcuni rappresentanti della sezione di Bagnoregio.
Ad accompagnare la sfilata, la banda di Accumoli.