Viterbo, San Michele Arcangelo protettore della Polizia di Stato celebrato dalla Questura

Spesso abbiamo degli incubi, dove siamo in ostaggio, ma arrivi tu e ci salvi! Ti vogliamo bene sei il nostro supereroe!”.

Letterina bambino Questura viterbo

Scrive così un bambino, uno dei 370 scolari degli Istituti di Scuole Primarie e Secondarie di primo grado di Viterbo e provincia, nella sua letterina al Questore di Viterbo, Fausto Vinci, consegnandola personalmente al suo “eroe”. Piccoli scolari che hanno partecipato alla prima edizione del ‘Family Day’, lo scorso 29 settembre, nel piazzale antistante la Questura, provenienti dagli Istituti di Scuole Primarie, nel giorno in cui la Chiesa celebra san Michele Arcangelo, proclamato patrono e protettore della Polizia da Papa Pio XII, proprio il 29 settembre 1949.

Questore Fausto Vinci
Questore Fausto Vinci

È questa la Polizia di Stato, è così che l’innocenza di uno scolaro delle Elementari vede gli appartenenti alle Forze dell’ordine: supereroi del quotidiano, tra la gente, per la gente, come il questore Vinci, colpito dalle parole di questo bambino, che confermano, ancora una volta, quell’#essercisempre costante e prezioso per la sicurezza, ma anche la stima e la fiducia della popolazione verso le Forze dell’ordine.

Una missione in virtù di ideali che contraddistinguono la Polizia di Stato che, troppo spesso ha pagato un alto tributo di sangue, con poliziotti caduti ‘nell’adempimento del dovere’, come si dice in queste tragiche circostanze.

Vescovo Francesco Orazio Piazza questura di Viterbo
Vescovo Francesco Orazio Piazza

Già, il dovere, fino al gesto estremo, rinnovato con impegno e dedizione ogni giorno, senza sosta, nella lotta contro il male, per il bene della collettività, “affinché  nel rispetto di ogni legge,  sia alimentato lo spirito di umana fraternità“, come recita la preghiera del poliziotto.

Del resto, come sottolineato dal vescovo nell’omelia Francesco Orazio Piazza: “Voi agenti, siete tra gli uomini, per trasformare il mondo…siete tra gli uomini che con gli angeli trasformano questa vicenda umana“.

Coro Questura di Viterbo
Coro Questura di Viterbo

 

La vicenda umana che si compie ogni giorno, quando  “La vera gioia nasce nella pace
La vera gioia non consuma il cuore
È come fuoco con il suo calore
E dona vita quando il cuore muore“, come cantato dal Coro della Questura viterbese, diretto da Alberto Guerrini. Coro che è stato, ancora una volta, preziosa colonna sonora di una celebrazione composta e sentita, alla quale hanno partecipato le Autorità civili e militari, rappresentanti dell’Anps Viterbo, Fabbrica di Roma e Tarquinia e rappresentanti dell’OdV Gruppo Volontari Sezione Anps Viterbo. A loro si sono aggiunti colleghi in quiescenza e qualche vedova fiera del marito che per anni ha servito lo Stato.

Messa officiata dal vescovo Piazza, concelebrata con don Luigi Fabbri, don Roberto Braccini, don Flavio Valeri cappellano della Questura e don Oscar Ivan Blanco Vargas.

Una preghiera corale, intensa, perché come diceva Sant’Agostinochi canta, prega due volte“, poiché musica e canto sono legati alla preghiera, con melodie accompagnate all’organo dal Primo Dirigente della Polizia di Stato dott.ssa Amelia Priaro, della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Viterbo ed alla chitarra dal Commissario Flaminia Donnini.

Toccante il finale con l’Inno a San Michele Arcangelo, composto da Alberto Guerrini: un atto d’amore e riconoscenza al Principe della Milizia Celeste, esempio e modello di rettitudine al quale affidare “Tutti gli affetti e il cuore“, per chi ha scelto nel giorno del giuramento di servire lo Stato, per il bene dei bisognosi, degli ultimi.

 

 

 

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