“Perchè dopo tanto dolore per la perdita della figlia Elena, una mamma deve anche sopportare l’angoscia ed il turbamento che le ceneri di questa ragazza venissero trafugate dal cimitero. Se è stato un errore …uno scherzo di cattivo gusto o soltanto uno sbaglio io sono pronto a parlare con te chiunque tu sia……..rimarrà il nostro segreto, e calmeremo quel mare in tempesta che sta agitando il cuore di mamma Graziella“.
Parole strazianti queste di una mamma che, oltre ad aver perso la sua giovane figlia, ora non ha più neanche le ceneri dove piangerla al Cimitero. Già, è così e a scrivere è Graziella Viviano, la madre di Elena Aubry, la motociista che ha perso la vita, due anni fa, il 6
maggio del 2018, per una buca sulla Ostiense, a Roma. Il dolce sorriso di Elena, una motociclista esperta e scrupolosa, spento per colpa di un guard rail che, invece, avrebbe dovuto proteggerla.
Ora, come se non bastasse, sono state trafugate le sue ceneri. È come se morisse una seconda volta.
“Hanno aperto il sepolcro di Elena, dove era le ceneri di Elena. Sono sparite le ceneri di Elena. Qualcuno le ha rubate“. Mamma Graziella lo scrive sempre su Facebook. Ha sporto denuncia ai Carabinieri ed aggiunge: “e faccio adesso un appello a chiunque sappia qualcosa. Vi chiedo un aiuto: so che molte persone volevano bene a Elena e sono andate a trovarla ed è importante sapere se qualcuno sia andato a trovarla dopo il 7 dicembre, può dire di aver visto se tutto era apposto o meno, in modo da restringere i tempi”. Già, perché nel frattempo ci si è messa pure l‘emergenza coronavirus, quindi niente visite al Cimitero.
È inconcepibile che qualcuno abbia rubato le ceneri di Elena Aubry, è inaudito che qualcuno abbia compiuto un gesto del genere.
La signora Viviana si rivolge direttamente all’autore di questo gesto: “Non ha niente di Elena, Elena vola alto in cielo, quelle sono solo ceneri, che mi piacerebbe riavere. Se con le ceneri penserete di prendere lo spirito di Elena non ci riuscirete”.
A due anni dalla tragica scomparsa che ricorrono proprio oggi, ci stringiamo tutti a mamma Graziella che piange anche la mancanza sulla tomba delle ceneri di sua figlia al Cimitero del Verano. “Al terzo piano, al sole e alla luce come lei amava“.
“A un cuore in pezzi
Nessuno s’avvicini
Senza l’alto privilegio
Di avere sofferto altrettanto.
(Emily Dickinson)
Foto tratta dal web