Santa Rosa, l’ultimo smontaggio di ‘Fiore del Cielo’, un ricordo da brivido
Era l’alba del 15 settembre 2014, un lunedì mattina limpido come non mai…Viterbo si preparava al nuovo giorno.

Era lunedì e gli uomini di Contaldo Cesarini e Vincenzo Fiorillo dalle 7:00, erano pronti per iniziare l’operazione di smembramento della Macchina, in una perfetta sincronia di intenti, esperienza e tanta prontezza di riflessi.
Sì, perché vi assicuro che non è certo un giochetto da niente, smontare una Macchina di Santa Rosa, Fiore del Cielo, della quale vi sto scrivendo.

Questi uomini muniti di casco, cintura e guanti hanno realizzato un lavoro particolarmente impegnativo, ma anche sotto certi punti di vista emozionante.

Tra loro, anche Mauro Cappelloni, uno dei collaboratori di fiducia di Contaldo Cesarini. Era lui che si destreggiava attraverso la struttura della creatura di Arturo Vittori.
L’obiettivo della mia macchina fotografica lo seguiva nelle varie fasi. Qualcosa di veramente trascinante, da lasciare senza fiato. E lui, Mauro Cappelloni, spavaldo e sicuro in quella situazione, era lassù, sospeso tra Cielo e terra.

Pezzo per pezzo, “Fiore del Cielo” veniva smontata, sembrava di stare in un’altra dimensione lontano da tutto e da tutti.
Solo la Macchina di Santa Rosa, solo questi uomini così coraggiosi e temerari, sotto lo sguardo amorevole della Santa.

La prima parte che avevano smontato era la statua di Rosa, che poi, con delicatezza e molta cura, era stata appoggiata sul sagrato della Chiesa. Successivamente gli altri nove pezzi e naturalmente, per ultima anche la base, quella con i leoni, la scritta FAVL e lo stemma dell’ Unesco.

Era questa la fase finale di un viaggio iniziato dopo Ferragosto, con l’assemblamento dei vari pezzi a Porta Romana, per poi passare attraverso le vie di Viterbo, la sera del 3 settembre e regalare a migliaia di spettatori. Uno spettacolo unico al mondo: il Trasporto della Macchina di Santa Rosa.
Fiore del Cielo, targata Unesco 2014, era stata consegnata alla storia dai 113 Facchini e riguardando oggi quelle foto che hanno segnato un po’ anche la mia vita, vi confesso che mi sono emozionata.