Nino Benvenuti, un grande campione che ha lasciato il segno

Il mondo dello sport è in lutto: lo scorso 20 maggio ci ha lasciato, ad 87 anni, il grande campione di pugilato Nino Benvenuti.

Un mito della boxe, campione del mondo e medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma ’60, grande atleta sia nel pugilato che nella vita. L’erede di un altro grande Primo Carrera, in stile e classe, biondo ed elegante. Un uomo di talento.

Si sposa con Giuliana, cinque figli Stefano, Macrì, Giuliano, Francesco e Soraya, poi nel 1998 regolarizza l’amore con la compagna Nadia Bertorello già miss Emilia, con una cerimonia nella sala Magna del comune di Roma, celebrata da Gianfranco Fini, con testimoni l’amico caro Giuliano Gemma e Vittorio Sgarbi. Dalla  relazione nasce Nathalie.

Nino Benvenuti attore in due film al cinema,  insieme al suo compagno di leva nei vigili del fuoco Giuliano Gemma debutta nel film vivi o preferibilmente morti di Duccio Tessari, poi nel 1975 è protagonista nel film poliziesco Mark il poliziotto spara per primo. Nino benvenuti anche giornalista pubblicista, iscritto nell’albo dell’ordine Lazio.

Nel 1969 debutta nello spaghetti-western di Duccio Tessari, Vivi o preferibilmente morti assieme a Giuliano Gemma, già suo compagno di leva nei vigili del fuoco. Nel 1975, Benvenuti è stato protagonista del film poliziesco Mark il poliziotto spara per primo. Dal 9 marzo del 1979, inoltre, era iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti del Lazio.

Giovanni Benvenuti, detto Nino, è uno sportivo tra i più amati dagli italiani, che ha scritto pagine della boxe tra le più emozionanti: basti pensare alla sua vittoria contro l’americano Emil Griffith, che lo consacra  campione del Mondo dei pesi Medi, il 17 aprile 1967.

La sua carriera inizia negli anni ’50, a Trieste, quella Trieste divisa tra italiani e jugoslavi, nato a Isola d’Istria il 26 aprile 1938 da esuli istriani, quando ai Giochi di Roma nel ’60, conquista la medaglia d’oro nei pesi welter, battendo il suo avversario sovietico Jurij Radonjak.

Nino Benvenuti Riesce a superare persino Cassius Clay, ottenendo la prestigiosa coppa ‘Val Barker’, come  pugile tecnicamente migliore del torneo.

Benvenuti è stato il combattente sul ring preciso, rapido e completo, tanto da rimanere sull’onda per oltre trent’anni. È persino l’unico italiano a vincere il prestigioso premio di Fighter of the year, nel 1968, e tuttora è ancora l’unico.

Tre i suoi rivali: Emil Griffith, Carlos Monzon e l’italiano Sandro Mazzinghi, con quest’ ultimo lo è stato come gli  altri due grandi Gino Bartali e Fausto Coppi.

La notte dell’8 maggio 1971, nel suo ultimo incontro da professionista, arriva il ko al terzo round, con il pugile argentino Carlos Monzón.

Giovedì 26 maggio l’ultimo saluto al grande campione a Roma, in Piazza del Popolo, nella Chiesa degli Artisti, con i funerali officiati da  Monsignor Antonio Staglianò, ed un picchetto dei Vigili del fuoco.

Nino Benvenuti, un grande campione che ha lasciato il segno. Riposa in pace.

Foto tratte dal web

 

 

 

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