Natale: dono d’amore e rispetto verso gli altri

Tra pochi giorni è Natale. L’atmosfera natalizia che ci ha accompagnato giorno per giorno, nel Tempo di Avvento per chi crede, ma crede veramente, sta per trovare il culmine nel 25 dicembre.

Già, il 25 dicembre, Santo Natale. Ma che tipo di Natale, che valore, quale significato assume in ognuno di noi? Vetrine illuminate, addobbi natalizi da fine novembre, martellanti pubblicità che tutto riflettono, tranne che quel particolare segno profondo ed intimo di questa festa, la fanno ormai da padrona nella società.

Natale 25 dicembre Laura Ciulli infinite realtà.itBasta osservare od ascoltare i discorsi e ci si rende conto che si è perso molto del valore di un giorno che, invece, si è ridotto a regali, pranzi, cene, vestiti adatti all’occorrenza, ma non c’è contemplazione, alcuna riflessione, silenzio intorno e dentro di noi.

Il Natale è ormai consumismo: il vero significato, la semplicità di questo giorno sono affogati nella banalità, nell’ipocrisia, nella superficialità.

Natale 25 dicembre Laura Ciulli infinite realtà.itNon più occasione per riunirsi tra familiari ed amici, bensì mero consumismo, ma non è questo il tipo di dono che ci fa vivere bene che ci fa star bene. L’autentico senso natalizio è solidarietà, amore, rispetto, compassione, vicinanza: il vero dono, il regalo custodito nel messaggio della nascita di Gesù.

Presepe Natale Laura Ciulli infinite realtà.itLa notte di Natale non nascono l’albero illuminato, il prosecco di tendenza, il profumo di nicchia od il prelibato piatto di pesce perché è Vigilia: è nato il Redentore, venuto a salvarci e troppe volte non accolto. La bellezza dei momenti che ci regala il Natale è legata al Verbo che si è fatto carne e abitò in mezzo a noi (Gv 1,14).

Presepe Natale Laura Ciulli infinite realtà.itÈ questo, in definitiva, il messaggio di Dio: abitare in noi, con noi ed in mezzo a noi. Ed allora siamo chiamati a ‘connetterci’ – per usare un termine dei nostri tempi – spiritualmente con il Salvatore, vivendo la nostra quotidianità virtuosamente.

Umiltà, semplicità e discernimento per allontanarci dall’effimero, dalla presunzione di essere più dotati dell’altro che ci sta accanto senza, invece, guardarlo con gli occhi di Dio. Dare un senso a quella Messa del 25 dicembre, che in certe persone è solo un dovere da svolgere, è solo una sterile partecipazione senza affondare nel Divino. Non ha senso e valore cristiano il compiere il Precetto di Natale se poi si critica, si ha risentimento verso l’altro, si vive insomma inondati da invidia, risentimento. Che cosa resta dunque alla fine di quella Messa del 25 dicembre in persone che nutrono sentimenti del genere…

Rinascita nell’Amore, quindi, per rinnovarci umanamente e spiritualmente in sintonia con il Salvatore, perché l’unica forza che muta il corso della nostra storia è e sarà soltanto l’amore.

 

 

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