Sacerdote, insegnante, assistente generale dell’Azione cattolica, vescovo: era Fiorino Tagliaferri, un uomo sempre pronto all’ascolto, dal cuore grande, dal tenero sorriso per tutti, con uno sguardo attento ed amorevole specialmente per i più bisognosi.
Lo scorso 22 febbraio sono 23 anni che ci ha lasciato, essendo morto il 22 febbraio 2002, a Firenze.
Era nato a Borgo San Lorenzo, il 7 ottobre del 1921, dove trascorre la sua infanzia con il padre Andrea un manovale ferroviario e la mamma Elisa sarta. Il 29 giugno 1945 viene ordinato sacerdote per la Diocesi di Fiesole, si laurea in lettere all’Università di Firenze. Fiorino Tagliaferri ha vissuto intensamente il suo tempo, basti pensare che è stato persino assistente nazionale dei maestri laici cattolici, Aimc, docente di Ecclesiologia e Teologia della cultura alla Pontificia Università Lateranense.
Il 28 ottobre 1978, viene nominato vescovo di Cremona e poi il 26 novembre, ordinato cardinale dal Cardinale Giovanni Colombo.
A Viterbo trascorre ben dieci anni dal 1987 al 1997; quella di Viterbo è una Diocesi giovane, in quanto creata nel 1986, dopo il periodo con Monsignor Boccadoro, in pensione per raggiunti limiti di età. Nominato vescovo del capoluogo della Tuscia il 14 marzo 1987, rimane alla guida della diocesi sino al 30 giugno 1997, giorno in cui rassegna le dimissioni per raggiunti limiti di età, per poi ritirarsi a vita privata nell’arcidiocesi di Firenze. Lascia numerose pubblicazioni, tra le quali l’ultima, uscita postuma nel 2007, “Pensieri come preghiere”. Su di lui ha scritto un libro suor Paola Moschetti, che nel 2016, a cura del Centro Diocesano di Documentazione per la storia e la cultura religiosa-Viterbo ed il Centro di ricerche per la storia dell’Alto Lazio, viene presentato a Bagnoregio, presso l’Auditorium Taborra. Si intitola “Fiorino Tagliaferri: un grande cuore”,Edizioni Feeria, (Panzano in Chianti 2015).
Mons. Tagliaferri lascia il segno, sia come sacerdote, che nel ruolo di Vescovo. Il suo corso di Mariologia, presso l’Istituto Teologico san Bonaventura, allora a La Quercia, era molto seguito.
Su di lui ha scritto un libro suor Paola Moschetti, che nel 2016, a cura del Centro Diocesano di Documentazione per la storia e la cultura religiosa-Viterbo ed il Centro di ricerche per la storia dell’Alto Lazio, viene presentato a Bagnoregio, presso l’Auditorium Taborra. Si intitola “Fiorino Tagliaferri: un grande cuore”,Edizioni Feeria, (Panzano in Chianti 2015).
La sua forte spiritualità si intrecciava con la sua grande umanità e la capacità oratoria, che lo rendevano un maestro, ma anche un educatore straordinario. Il libro di suor Paola tratteggia sette momenti della vita di Tagliaferri, in una minuziosa ricerca tra i quaderni ed i vari fogli del Vescovo. Un patrimonio di inestinguibile valore che ci restituisce il suo profondo cammino interiore. Fiorino Tagliaferri era pienamente convinto che non è facile la vita senza fede e senza Chiesa, ed è proprio rifacendosi a Sant’Agostino che scriveva: “Tu cioè i fatti per te o Dio e il nostro cuore è inquieto fin che non trova pace in te ne Le Confessioni, come riportato da suor Paola scriveva: “… Viene da Dio il nostro bisogno di Dio. Cristo è la risposta. Cristo vivo. Cristo vita. È lui che dà senso alla vita: e la fede in Lui è più che mai proponibile in una epoca nella quale gli uomini vanno alla ricerca della propria identità e di una possibile unità tra loro“.
Commovente e di grande impatto, una pagina che don Fiorino intitola “Dall’ Alba al nuovo sole“. Si tratta di alcuni fogli in cui il sacerdote parla delle sue esperienze interiori del suo cammino verso il sacerdozio, con tanto di sottotitolo “Diario di un sacerdote novello”. In quelle pagine ringrazia il Signore per il bene che gli ha voluto creandolo, per ‘il soave mistero d’amore che mi preparavi quando mi chiamassi a te, facendomi vedere un altare e un Ostia e un calice e un crocifisso’. Don Fiorino scrive: “… Se sapessi di non potermi dare a Te, Io vorrei morire domani, per essere almeno consumato, così nella morte, in sacrificio a Te“.
…”La mia intelligenza è serva Tua: vorrei che fosse una penna, una povera penna nelle Tue mani per scrivere le Tue verità“. Questo è il sacerdote, il ministro di Dio, Fiorino Tagliaferri.
Si è speso sempre per la gente, nelle associazioni, nelle parrocchie: tutti lo hanno amato come un padre, una guida. Il suo impegno lo rivolge anche verso il Movimento per la Vita, toccante il suo intervento, il 22 ottobre 1989, in occasione del Convegno nazionale Centri Aiuti alla Vita, nel quale si appella alla coscienza morale dell’umanità. A Viterbo si prodiga affinché venga aperta una casa d’accoglienza per ragazze madri, Grazie all’aiuto di Don Pietro concioli e i coniugi Bennati, impegno poi portato a termine dal suo successore Monsignor Lorenzo Chiarinelli.
Inizialmente sepolto nel Cimitero di san Lazzaro a Viterbo, prima nella tomba di famiglia di Mons. Del Ciuco e poi in quella della Diocesi, è meta di visite dei suoi fedeli che lo invocano nelle difficoltà.

Dal 2019 le sue spoglie mortali sono nel sepolcro voluto espressamente da Mons. Lino Fumagalli, accanto a don Dante Bernini ed a don Angelo Massi.
Mons. Fiorino Tagliaferri, l’uomo dalla grande fede in Cristo.