Lapide di Aldo Moro danneggiata a Bari, Gero Grassi: “Non è un gesto vandalico”

L’azione di devastazione del Monumento che ricorda Aldo Moro ed i martiri di via Fani, a Bari, non è gesto vandalico. 

Attenzione a sottovalutare il fenomeno. Giro l’Italia e la Puglia a ricordare il Martirio Laico di Aldo Moro e porto sulla mia pelle il fastidio che a molti da il solo parlare di Moro. Nel cuore ho invece la voglia di verità di tanti giovani e cittadini che apprezzano ed amano l’Uomo Aldo Moro”.  Gero Grassi

Scrive così l’onorevole Gero Grassi della Commissione Parlamentare Inchiesta Moro, in merito allo spregevole atto di vandalismo alla lapide di Aldo Moro a Bari.

Lapide ad Aldo Moro. Foto tratta dal web

 Un gesto che potrebbe celare un messaggio che ci riporta indietro di 40 anni, riportandoci ad un periodo buoi, molto buio. Ed è proprio Gero Grassi ad invitare a “sottovalutare il fenomeno”. L’onorevole lo sa bene, dato che gira l’Italia per parlare di Aldo Moro, suscitando il fastidio su certe persone, tanto da portarlo sulla sua pelle.

Sembra che questo atto sulla lastra di marmo sulla quale è riportato un pensiero di Paolo VI dedicato proprio al presidente della Democrazia Cristiana, non sia un fatto casuale.

Analizzando il fatto di potrebbe ricondurlo a due particolari circostanze: la beatificazione dello statista, del quale quest’anno ricorre il 40esimo della morte ad opera delle Brigate Rosse, dopo il rapimento in via Fani, dove viene sterminata la sua scorta. In quel terribile agguato perdono la vita l’ appuntato dei carabinieri Domenico Ricci, accanto il maresciallo dell’Arma, Oreste Leonardi.  Dietro la vettura di scorta, al cui interno ci sono tre agenti di PS: l’agente Giulio Rivera alla guida, al suo fianco il vice brigadiere Francesco Zizzi e sul sedile posteriore, l’agente Raffaele Iozzino, l’unico che riesce a sparare.

Oppure, altra ipotesi,  la vigilia della canonizzazione di Papa Paolo VI.

Ora spetta alla Questura fare indagini. Aldo Miro, a dispetto  di tutto questo, come ha affermato Gero Grassi a Viterbo, recentemente in un incontro:  “Vive aldilà dei suoi carnefici”.

Ecco il messaggio della lapide che è stata danneggiata a Bari:

“UOMINI DELLE BRIGATE ROSSE RESTITUITE ALLA LIBERTA’ ALLA SUA FAMIGLIA ALLA VITA CIVILE L’ON. ALDO MORO (…) UOMO BUONO ED ONESTO CHE NESSUNO PUO’ INCOLPARE DI QUALSIASI REATO O ACCUSARE DI SCARSO SENSO SOCIALE E DI MANCATO SERVIZIO ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACIFICA CONVIVENZA CIVILE (…) IO LO AMO COME FIGLIO DELLA CHIESA DI CRISTO (…) ED IN QUESTO NOME SUPREMO DI CRISTO CHE IO MI RIVOLGO A VOI (…) IGNOTI E IMPLACABILI AVVERSARI DI QUESTO UOMO DEGNO E INNOCENTE E VI PREGO IN GINOCCHIO LIBERATE L’ON. ALDO MORO SEMPLICEMENTE SENZA CONDIZIONI (…) MA IN VIRTU’ DELLA SUA DIGNITA’ DI COMUNE FRATELLO IN UMANITA’ (…) E TUTTI DOBBIAMO TEMERE IDDIO VINDICE DEI MORTI SENZA CAUSA E SENZA COLPA UOMINI DELLE BRIGATE ROSSE LASCIATE A ME LA SPERANZA CHE ANCORA NEI VOSTRI ANIMI ALBERGHI UN VITTORIOSO SENTIMENTO DI UMANITA’ IO NE ASPETTO PREGANDO E PUR SEMPRE AMANDOVI LA PROVA”

21 APRILE 1978 – PAULUS P.P.

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