Festosi, colorati, motivati. Erano tutti allo stadio Olimpico di Roma i bambini che hanno accettato l’invito di Papa Francesco per la prima Giornata Mondiale dei Bambini, sabato 25 maggio e poi questa domenica 26 maggio in San Pietro in Vaticano. Vogliono costruire un futuro di pace amore e fratellanza ed in cinquantamila, provenienti da 101 Paesi, hanno ribadito che la pace si può fare, specialmente iniziando ad amare il prossimo.
Il Pontefice “è andato a braccio” e, rispondendo alle domande di alcuni bambini, li ha invitati a pregare tutti insieme, proprio come un padre amorevole verso i figli più piccoli, quei piccoli che rappresentano il futuro dell’umanità.
Una giornata intensa, forte, nella quale si è anche pregato per quanti non hanno lavoro, per le vittime delle guerre, perché egoismo e guerra, come ha sottolineato il Santo Padre, sono la causa di tutte le ingiustizie.
Uno di quei bimbi, un rom di Scampia ha domandato al Pontefice “come si fa ad amare tutti”, che gli ha risposto di iniziare ad amare tutti coloro che sono più vicini a noi. Solo così si può andare avanti, solo così si possono abbattere le barriere dell’odio, dell’indifferenza, della prevaricazione.
Non a caso, la frase “Ecco io faccio nuove tutte le cose” (Apocalisse 21,5) è il motto della Giornata, patrocinata dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione, rappresentato dal cardinale prefetto José Tolentino de Mendonça, che apre il pomeriggio assieme al presentatore Carlo Conti, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio e la cooperativa Auxilium. Tutto coordinato da padre Enzo Fortunato OFM Conv e da Aldo Cagnoli, che accompagnano i vari momenti artistici e di testimonianza del pomeriggio, compreso un “siparietto” improvvisato dall’attore e regista Roberto Benigni.
Toccante anche il momento in cui il Pontefice ha invitato tutti i presenti a fare un minuto di silenzio per le vittime delle ingiustizie, in questo bellissimo appuntamento all’insegna della musica, dello sport e delle testimonianze.
Papa Francesco, quindi, ha affidato un delicato compito a questi bambini: iniziare a costruire ” un mondo migliore“, pensando che “la pace è sempre possibile” e sicuramente ognuno di loro raccoglierà l’invito.