Dipendenze affettive: cosa si intende, come si instaurano, quali conseguenze hanno?  

Capiamo meglio di cosa si tratta con l’aiuto della Dottoressa Stefania Jade Trucchi, Psicologa, Psicoterapeuta e Terapeuta EMDR Practitioner specializzata in tal senso, oltre che nelle aree del Disturbo post-traumatico da stress e del disturbo da trauma complesso, attacchi di panico, disturbi alimentari, violenza.

 

Dottoressa, partiamo proprio dall’Abc per capire meglio. Di cosa stiamo parlando?

Le dipendenze affettive si riferiscono a un legame emotivo eccessivo e patologico con un’altra persona, in cui il benessere e l’identità dipendono quasi esclusivamente dall’altro. Si instaurano spesso in contesti di bassa autostima, insicurezza e paura dell’abbandono. Le conseguenze possono includere perdita di autonomia, sofferenza psicologica, isolamento sociale e relazioni disfunzionali.

 

Ne esistono diversi tipi? Ovvero, solo in ambito amoroso o anche in altri tipi di relazione?

Esistono diversi tipi di dipendenze affettive. Oltre all’ambito amoroso, possono verificarsi in relazioni familiari, di amicizia o professionali. In ogni caso, si caratterizzano da una dipendenza emotiva eccessiva dall’altro, con conseguenze simili in termini di sofferenza e disfunzionalità della relazione.

 

Come si riconosce una persona con dipendenza affettiva? Solitamente che vissuto ha alle spalle per caderne vittima?

Una persona con dipendenza affettiva tende a mostrarsi eccessivamente bisognosa, insicura, con difficoltà a stare sola e a prendere decisioni senza l’approvazione dell’altro. Cerca costantemente conferme e può tollerare relazioni tossiche pur di evitare l’abbandono.

Spesso, chi sviluppa dipendenza affettiva ha un vissuto di abbandono, rifiuto o carenze affettive durante l’infanzia. Può avere scarsa autostima e difficoltà a sviluppare un senso di sé autonomo.

 

Potremmo anche in qualche modo definire il profilo dell’altro soggetto coinvolto?

L’altro soggetto coinvolto in una relazione di dipendenza affettiva spesso assume un ruolo dominante o manipolatorio. Può essere una persona con tratti narcisistici, che trae vantaggio dal bisogno costante di attenzione e approvazione dell’altro, oppure qualcuno che, consapevolmente o meno, si abitua a controllare o a mantenere il potere emotivo nella relazione.

 

Dall’alto della sua esperienza, una relazione del genere è destinata a naufragare?

Sì, una relazione basata sulla dipendenza affettiva è spesso destinata a naufragare, poiché è squilibrata e disfunzionale. Col tempo, l’instabilità emotiva, il controllo e la mancanza di autonomia possono portare a conflitti, sofferenza e, in molti casi, alla rottura del rapporto. Tuttavia, con consapevolezza e supporto, può essere possibile trasformare o guarire la relazione.

 

Si può quindi guarire? Quali sono i possibili passi per superarla?

È possibile guarire dalla dipendenza affettiva. I passi principali per superarla includono:

– Consapevolezza: riconoscere il problema e l’impatto negativo sulla propria vita

– Terapia: rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta per lavorare su autostima, autonomia e gestione delle emozioni

– Sviluppo dell’indipendenza emotiva: imparare a stare bene con sé stessi e a coltivare interessi e relazioni fuori dalla dipendenza

– Stabilire confini: imparare a dire “no” e a stabilire limiti sani nelle relazioni

– Supporto sociale: circondarsi di persone positive e di fiducia per ridurre l’isolamento

Il percorso può essere lungo, ma con impegno è possibile ristabilire un equilibrio emotivo sano.

Dottoressa Stefania Iade Trucchi, Psicologa, Psicoterapeuta e Terapeuta EMDR Practitioner

 

Non copiare!!!