Amaseno, visita al Museo Civico Diocesano: scrigno della Ciociaria

Nei giorni scorsi, il  professor Alfio Borghese, poliedrica personalità del giornalismo e dell’arte, nei ritagli della presentazione del suo bellissimo e pregevole libro “PAESI E PAESAGGI” dedicato a 54 comuni della Ciociaria (è in preparazione il secondo volume per….”completare l’opera” con i comuni non presenti in questa raccolta), venendo ad Amaseno per onorare l’invito del maestro Lino Giuliani, ci aveva espresso il desiderio di visitare il nostro, piccolo ma prezioso di opere e reperti, Museo Civico Diocesano.

Amaseno, Museo Civico Diocesano
Impossibilitato, da un improvviso impegno, il sindaco Antonio Como, ne avevamo perso speranza quando la “provvidenza” si è manifestata al convito presso la famiglia Giuliani.
Nel normale “bavardage” durante il pranzo, abbiamo rappresentato il rammarico per l’improvviso impegno del sindaco Como, ecco allora “farsi avanti” lo stimato parroco don Italo Cardarilli e, essendone lui “corresponsabile” in quota “Diocesana”, avendo le chiavi del Museo… “se volevamo”, poteva accompagnarci lui.
Così al termine del gustoso pranzo, cucinato in “tandem” dal maestro Lino e da sua moglie signora Maria, tutti, smessi coltelli e forchette, ci siamo incamminati tra i caratteristici vicoli del centro storico di Amaseno verso il Museo.
Il professor Alfio, sua moglie Elena, la professoressa Ombretta, ne sono rimasti incantati, ma…”ancora era niente”, lo stupore, misto a meraviglia lo hanno espresso nell’accedere ai locali dello storico “Castrum Sancti Laurentii”.

Antica Campana, Amaseno Museo Civico Diocesano
L’antica campana, la Madonna con il Bambino, San Lorenzo e San Tommaso Veringerio, lo stupendo e commovente “Cristo deposto” (Ligneo del XIII° secolo), il sopraffino reliquiario di San Tommaso Veringerio, la Madonna del Perpetuo Soccorso, gli innumerevoli e preziosi oggetti sacri, altra Madonna con il Bambino e San Nicola, anch’essi del XIII° secolo, la gigantesca pala del 1581 attribuita a Gabriele Ferbursi “Madonna del Rosario”, contornata dai 15 misteri del Rosario (l’opera fu dipinta su commissione della neonata “Confraternita del Rosario”, dopo la Battaglia di Lepanto – cui l’opera è dedicata – svoltasi il 7 di ottobre del 1571).

Amaseno Museo Civico Diocesano
Nel frattempo alla comitiva si era aggiunto, con la famiglia, un “trafelato” Piero Panici (esimio avvocato che giganteggia, sulle tematiche del lavoro, nei fori di Roma e d’Italia) che “si era perso” il restauro del castello e l’istituzione del MCD e, meravigliato e stupito, trasecolava alla forbita oratoria di don Italo che illustrava le varie opere.
Tutti, a partire da me, Virginio Panici, Alfio Borghese, Elena Sevi, Ombretta Ceccarelli, il maestro Lino Giuliani e la signora Maria, Agnes K. Giuliani, Piero Panici e altri numerosi astanti che, nel frattempo si erano aggiunti, siamo rimasti letteralmente affascinati dall’enciclopedico e pregnante eloquio del nostro stimato parroco don Italo.
L’eloquio espositivo dello “stimato parroco” mi ha fatto venire a mente il passo di una famosa preghiera bizantina, dedicata alla Madonna, che San Giovanni Paolo II° autorizzò anche al culto dei Cattolici “l’Akathistos”:
“Tu i dotti riveli ignoranti; Tu ai retori imponi il silenzio.
per Te sono stolti sottili dottori; per Te vengon meno autori di miti.
di tutti i sofisti disgreghi le trame; tu dei pescatori riempi le reti”.

(Foto byViP21.10)

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