MARIA ASSUNTA IN CIELO Lc 1, 39-56
“Soltanto la Vergine Maria, generosa socia del Divin Redentore…ha riportato un pieno trionfo sul peccato e sulle sue conseguenze, (e) alla fine, come supremo coronamento dei suoi privilegi, fu preservata dalla corruzione del sepolcro e, vinta la morte, come già suo Figlio, fu innalzata in anima e corpo alla gloria del cielo, dove risplende alla destra del Figlio suo, re immortale dei secoli” (Costituzione apostolica “Munificentissimus Deus”, 1 novembre 1950).
Pio XII coinvolto in prima persona nel grande evento della dichiarazione del dogma dell’Assunzione di Maria, tenne conto delle richieste di 113 cardinali, di 2.523 tra patriarchi, arcivescovi e vescovi, di 82.000 sacerdoti e religiosi, e di 8 milioni di fedeli. Il 1° maggio 1946 inviò ancora a tutti i vescovi della Chiesa cattolica una lettera per chiedere il loro parere sulla definibilità dell’Assunzione. Infine il 1° novembre 1950, in piazza san Pietro, lo stesso Sommo Pontefice, con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus, dichiarava solennemente Maria assunta in Cielo in anima e corpo.
Dunque Maria è stata prelevata dalla terra e trasferita in Cielo con l’anima e con il corpo. Gesù ascende in Cielo; Maria è assunta in Cielo. L’ulteriore precisazione: se Maria sia realmente morta o si sia solo addormentata, il dogma non lo precisa. Comunque la tradizione è concorde nel riferirsi al termine dormizione fin dai tempi apostolici. A Roma nel Medioevo e nel Rinascimento, si celebrava una solenne processione, che snodava da San Lorenzo al Verano fino a Santa Maria Maggiore. Veniva portata un’immagine del Salvatore (detta acherotipa, cioè non fatta da mano d’uomo) che andava a prelevare la Madonna per portarla con sé.
Solo in Maria il peccato e la morte non hanno regnato. “La morte è entrato nel mondo per invidia del diavolo” scrive l’autore ispirato del libro della Sapienza (2,24). “Maria è un paradiso di carne” afferma concorde la tradizione. Lei non è stata sfiorata dal peccato, e perciò non doveva essere sfiorata dalla corruzione del corpo. Inoltre nessun’altra persona come lei è stata intimamente associata a Cristo: lei ha dato a suo Figlio la sua carne, i lineamenti, il carattere, i gusti, i sentimenti, lo stile di vita… Soprattutto si è impegnata come Madre nella stessa opera di salvezza del suo Figlio.
Il 15 agosto 1974, san Paolo VI celebrò la santa Messa e tenne l’omelia nella chiesa di Castelgandolfo, tra l’altro disse: “La Madonna è in Paradiso! Una sorella nostra che ha vissuto su questa terra – povera, umile, silenziosa, obbediente, sofferente, vicino a Cristo nella Croce – trasfigurante nella gloria del Paradiso”. E nella festa dell’Assunta dell’anno successivo, lo stesso Santo Padre si espresse così: “Noi tutti preferiremmo forse celebrare in assorto silenzio interiore la straordinaria apoteosi della Madonna, piuttosto che enunciarla in concetti e in parole che subito si rivelano inferiori a esprimere un mistero superiore a ogni nostra esperienza…Maria è la sola creatura umana, dopo il Signore suo Figlio Gesù, entrata in Paradiso, anima e corpo, all’epilogo della sua vita terrena”.
Pio XII concludeva la Costituzione apostolica della proclamazione del dogma raccomandando a tutti i fedeli il valore della vita ed esprimeva la grande speranza che “tutti coloro, i quali mediteranno i gloriosi esempi di Maria abbiano a persuadersi sempre più del valore della vita umana, se è dedita totalmente all’esecuzione della volontà del Padre celeste al bene degli altri; che mentre il materialismo e la corruzione dei costumi che da esso derivano minacciano di sommergere ogni virtù e di far scempio di vite umane, sia posto innanzi agli occhi di tutti a quale eccelso scopo le anime e i corpi sono chiamati”.