Una pista ciclabile del Lago di Bolsena, la proposta dell’architetto Antonio Lisoni

Con l’incarico di consigliere comunale di Marta, ma anche e soprattutto cittadino del Lago di Bolsena, e architetto, mi corre nuovamente l’obbligo di sensibilizzare le forze politiche, amministrative e prima di tutto l’opinione pubblica su questa mia proposta che da anni cerco di portare avanti.
L’idea della pista ciclabile del Lago di Bolsena, sviluppatasi da circa cinque anni con gli amministratori locali e non, consiste nella realizzazione di un sistema di spazi aperti multifunzionali, connessi al bacino del Lago e alla sua ecologia, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio.

Un’infrastruttura nel territorio su scala non solo provinciale, sostenuta dalla funzionalità ecologica, che è sostenuta anche dalla Comunità europea, con priorità d’intervento e di valutazioni di costi, ma soprattutto da collegare con i corridoi Eurovelo, cioè con la Via Francigena (EV5) e con la Sun Route (EV7).

pista ciclabile del Lago di Bolsena, Antonio LisoniVerificato che sono diversi anni che esista in Italia un considerato interesse, a livello locale, regionale e nazionale, per lo sviluppo della mobilità ciclabile per salvaguardare maggiormente l’ambiente e per favorire nuove forme di turismo verde.
Accertato da tutti, politici, amministratori e turisti, che il Lago di Bolsena (VT) e la pista ciclabile circumlacuale, evidenzia un valore paesaggistico importante nel territorio regionale del Lazio e non solo, con il suo ambiente, la sua storia, le sue architetture particolari nei singoli centri storici dei paesi interessati.
In questi anni, tutti sappiamo che è cresciuta anche in Italia la consapevolezza che l’utilizzo della bicicletta possa rappresentare una valida scelta ai veicoli a motore; implementare la mobilità ciclabile significa anche concorrere alla riduzione di emissione di gas inquinanti nell’atmosfera e al decongestionamento del traffico urbano.
Come più volte proposto da parte mia e anche delle Amministrazioni locali del lago di Bolsena, trasmetto la presente proposta agli organi di stampa, al fine di verificare la possibilità di realizzare una ciclovia circumlacuale del Lago di Bolsena, con la possibilità di collegarla alle piste ciclabili Nazionali ora in essere, quali la Francigena, la Tirrenica e se pensabile anche alla Romea.
Questa mia altra richiesta, potrebbe essere avvertita, nell’interesse dello sviluppo sociale e soprattutto turistico del comprensorio del Lago di Bolsena, essendo tutto il territorio interessato da presenze turistiche del Nord Europa e non solo, con la presenza di Civita di Bagnoregio poco distante dallo stesso lago.
L’itinerario che si va a proporre, già accolto dai comuni rivieraschi come studio di fattibilità tecnica economica e trasmessa ad ASTRAL, relativo alla pista ciclabile o ciclovia del Lago di Bolsena, nel territorio dell’alta Tuscia, realizza un collegamento ciclabile, che oltre a mettere in comunicazione  fra loro i paesi che sono intorno al lago ed esattamente Bolsena, Capodimonte, Gradoli, Grotte di Castro, Marta, Montefiascone e San Lorenzo Nuovo, con possibilità tramite Proceno, porta del Lazio, di collegarsi con la Francigena Toscana, rappresenta anche una rilevante funzione operativa, turistica e ambientale che si svilupperà lungo le sponde del più grande lago della regione Lazio e vulcanico d’Europa.

Gli obiettivi quindi che ci si prefigge con quest’aggiuntiva proposta di pista ciclabile, oltre a quelli sopra esposti, sviluppo sociale e turistico, e di tutela ambientale, sono i seguenti:

 Pianificare e realizzare un percorso ciclabile sicuro e facilmente riconoscibile, oltre che offrire l’adeguamento dell’offerta viaria in termini di mobilità lenta lungo la direttrice principale, via Cassia-Francigena, e le strade provinciali circumlacuali.

 Formare un sistema continuo di connessioni urbane ed extraurbane (collegamento con le piste ciclabili già esistenti), per incoraggiare la mobilità ciclabile come valida alternativa ecologica.

 Valorizzare e ottimizzare il territorio comprensoriale attraverso la creazione di percorsi che abbiano anche significato paesaggistico e ambientale.

 Promuovere e incoraggiare interventi di miglioramento ambientale e riqualificazione urbana (vedi L.R. n. 7/2017 della regione Lazio), attraverso l’individuazione di aree del territorio non sufficientemente valorizzate e qualificate.

 Creare un sistema organizzato e attrezzato di percorsi attraverso la connessione di sentieri e strade secondarie sia di uso già consolidato, sia di nuova realizzazione.

 Di dare la possibilità ai privati di programmare interventi di sviluppo turistico, lungo il percorso della pista con punti di ristoro, servizi igienici, parcheggi e vendita di prodotti tipici locali (vino, olio, prodotti caseari e altro).

 La proposta prevede la connessione di tratti esistenti della ciclabilità urbana, vedi Bolsena, e Gradoli che ha già ottenuto il finanziamento per il tratto comunale sul lago, di percorsi rurali e alcune limitate nuove connessioni e nodi.

 Percorsi e piste ciclopedonali secondari. Il sistema degli spazi aperti del Lago è innervato dalla rete riconnessa di percorsi ciclabili, pedonali con diverse caratteristiche tecniche (percorsi e sentieri).

Pertanto questa proposta e iniziativa dei comuni circumlacuali, sono dunque il luogo di dialogo istituzionale ideale per garantire la realizzazione e la gestione del progetto nel tempo, integrando aspetti concernenti la qualità ambientale e paesaggistica, alla caratteristica delle acque e dei suoli, alla sicurezza non solo idraulica, ma soprattutto per le migliaia di turisti che annualmente transitano nell’alto viterbese.
In seguito all’esecuzione dell’opera, che potrà essere costruita secondo stralci funzionali di collegamento tra comuni e Via Francigena, per far sì che le persone usino effettivamente la pista ciclabile, è necessario quantificare i benefici economici, sociali e ambientali apportati dall’infrastruttura.
Proposte di questo tipo non sono un sogno irrealizzabile; sono possibili anche da noi, nell’Alto Viterbese, terra di Etruschi, anche se a oggi non abbiamo sviluppato qualcosa per sostenere lo sviluppo turistico nel rispetto del paesaggio e dell’ambiente. Sarà necessario un grande sforzo da parte di tutti, ma ci arriveremo”.

Antonio Lisoni

Non copiare!!!