Filippo e Giacomo sono nativi della Galilea, più precisamente della cittadina di Betsaida, nelle vicinanze del lago di Tiberiade.
San Filippo considerato un uomo giusto e un grande studioso delle Scritture, incontra Gesù nei pressi del fiume Giordano e da quel momento non si staccò mai dal Maestro.
Dalle pagine del Vangelo, risulta essere proprio san Filippo l’apostolo che, poco prima della moltiplicazione miracolosa dei pani, chiede a Gesù come sarebbero mai riusciti a sfamare così tante persone. San Filippo predicò il Vangelo in molte regioni dell’Euopa e dell’Asia ed ha il merito di aver fondato numerose comunità cristiane. Le maggiori ostilità le affrontò in Anatolia, nella regione di Frigia, dove venne crocefisso, ad 84 anni. In seguito le spoglie del santo furono portate a Roma.
San Giacomo, detto il Minore, sin da piccolo si dedicò alla preghiera, trascorrendo le giornate prostrato in ginocchio. Dedicò la sua vita a Gesù. San Giacomo ebbe un ruolo importante per la chiesa di Gerusalemme, perché fu il primo vescovo e, per la sua santità cristiana, fu detto il Giusto. Per opera sua la chiesa assisté a numerose conversioni che scatenarono un grande risentimento da parte degli Ebrei. Mentre si trovava nel tempio a pregare, san Giacomo subì una violenta aggressione che gli costò la vita. Era l’anno 62 d.c..
Per molti anni le reliquie dei santi Filippo e Giacomo sono state custodite nel piccolo comune siciliano di Aidone, in provincia di Enna, nella chiesa di “Santa Maria Lo Plano”.
Successivamente sono state portate a Roma, nella basilica a loro dedicata.
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