Coronavirus, un incubo. Se ne parlo sempre di più in tutti i TG, nelle trasmissioni ed intanto miete vittime.
Chi sta a casa si lamenta, chi è in prima linea invita a seguire le norme anticontagio.
Quando potremo entrare nella fase 2, allora? E quando allentare le misure di contenimento? Se lo chiedono in molti, dato che gli pesa stare a casa, perché non sono capaci di attenersi a regole, perché si lamentano se non possono andare fuori a Pasqua e Pasquetta, quando ci sono persone che muoiono dopo dolori atroci, soli e senza funerale. Quando ci sono medici, infermieri, forze dell’ordine, volontari e tutte quelle categorie che ruotano intorno a questa emergenza covid19, che rischiano la loro stessa vita per salvarne altre.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ci sono alcune indicazioni da seguire in tutti quei Paesi colpiti dalla pandemia. Praticamente si tratta di linee guida dell’Oms, utili a guidare questi paesi ad un graduale riapertura. La protezione della salute pubblica è scandita da quello che praticamente si sa sul coronavirus e su come agisce. Che il Cielo ci aiuti.
Stando a quello che l’OMS ha annunciato: “Covid-19 si diffonde rapidamente e che è 10 volte più letale dell’epidemia di influenza del 2009“. Ciò dovrebbe significare che, essendo un virus completamente nuovo, ogni volta che si conosce qualcosa di nuovo che lo riguarda, in base agli studi, si modificano le mosse, le strategie per combatterlo. Quello che, dal 21 febbraio, è evidente è che il virus è una furia, accelera di ora in ora, velocemente. Che significa? Che la curva è alta, il contagio è, purtroppo, molto più lento del contagio. Ed intanto a Pasquetta c’è chi è salito in macchina, per andare al mare. La madre degli imbecilli è sempre incinta.
La diffusione, quindi, va arrestata. Ci vuole la collaborazione di tutti, perché dopo ci aspetta la crisi del dopo coronavirus. In poche parole, bisogna raggiungere la situazione zero contagi e allungare il lockdown. Ma in tutto questo gioca un ruolo importante anche il sistema sanitario che, comunque, deve riuscire a gestire al meglio tutta la situazione. Ovviamente le case di cura, le scuole e tutti quei luoghi frequentati dalle persone devono essere messi in condizioni di reggere e ricevere i frequentatori. Devono, quindi, essere adottate misure preventive, per rallentare la trasmissione e quindi salvare vite umane. Tutto in attesa del vaccino. Intanto restate a casa che è meglio per tutti.