Giovanni Palatucci, il Questore di Fiume che ha salvato gli ebrei a costo della sua vita

La Polizia significa vita, quella vita che serve ad aiutare il prossimo, la povera gente“,  diceva così ai colleghi in Questura Giovanni Palatucci pochi giorni prima di essere deportato.

Parliamo del  Capo della questura di Fiume, arrestato dal colonnello Kappler e spedito nei campi di sterminio, dove muore il 10 febbraio 1945.

Aiutare il prossimo, chi è in difficoltà. Giovanni Palatucci lo ha fatto,  facendo fuggire  migliaia di ebrei dalle Ss.

Suo padre avrebbe voluto che esercitasse la professione di avvocato, ma Giovanni, nonostante la laurea in giurisprudenza, non ne  ha intenzione. Per lui “è impossibile domandare soldi a chi ha bisogno del mio patrocinio per avere giustizia“.

Proprio ieri, 10  febbraio  è stata celebrata la Giornata del ricordo in memoria  degli italiani, di tutte le vittime delle Foibe e dell’esodo dalle loro terre degli Istriani,Dalmati  Fiumani 

Anche a Giovanni Palatucci è stato reso omaggio nel 75esimo anniversario della sua morte.
Un ragazzo di 36 anni, morto di stenti nel campo di sterminio di Dachau. L’ultimo questore di Fiume italiana, nato a Montella, in provincia di Avellino,  il 31 maggio 1908.
Dopo il 14° corso per funzionari di Polizia, viene inviato a Genova come vicecommissario. Nel novembre 1937, è assegnato all’ufficio stranieri della Questura di Fiume.

Inizia così il suo operato, mettendo a rischio la sua stessa  vita, per salvare moltissimi ebrei, fornendo permessi speciali,  favorendo la loro fuga all’estero e l’instradamento nei centri italiani meno esposti alle leggi razziali.

Infatti, grazie ad una fitta rete di collaborazioni ed allo zio vescovo, riesce  a  salvare migliaia di profughi ebrei dai campi di concentramento conducendoli fino al Convento di San Bartolomeo.

Giovanni Palatucci è la testimonianza di quegli ideali ai quali resta fedele fino all’ultimo istante della sua esistenza, quando con il numero di matricola 117826, muore immolato, in un campo che sarebbe stato liberato solo 4 mesi dopo dalle truppe americane.

Salva la vita a più di 5 mila ebrei. Dopo l’8 settembre 1943 Palatucci regge da solo la Questura di Fiume.

L’anno successivo viene arrestato dalla Gestapo e condannato a morte, ma poi la pene gli viene commutata nel carcere a vita. Successivamente viene spostato nel campo di sterminio dove muore di stenti, appunto.

Giovanni Palatucci è un giovane uomo che venendo a conoscenza della possibilità dell’arresto di una donna ebrea , la affida ad un collega dicendogli: “Questa è la signora Scwartz. Trattala, ti prego, come se fosse mia sorella. Anzi, no: trattala come se fosse tua sorella, perché in Cristo è tua sorella“.

Dopo tanti anni la signora Scwartz si è recatata Fiume, per portare un fiore davanti alla Questura, in suo onore.

Viene riconosciuto dallo Stato di Israele “Giusto tra le Nazioni” nel 1990 e 5 anni dopo gli viene conferita la Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” da parte del presidente della Repubblica Italiana.

Nel 2009 le Poste Italiane gli dedicano un francobollo,in occasione del centenario della sua  nascita e l’Associazione Giovanni Palatucci sempre nel 2009 gli hanno fatto coniare una medaglia.

Il 16 febbraio 2004 si è concluso ufficialmente presso il Tribunale Diocesano, il processo di I° grado per la beatificazione di Giovanni Palatucci, già definito “Servo di Dio”.

Foto tratte dal web

Preghiera:

Signore Gesù, ti preghiamo:

glorifica il Servo di Dio

Giovanni Palatucci,

che

uomo giusto,

esaltò il tuo nome

al servizio degli umiliati

e consumò la vita per amore.

Per sua intercessione

donaci la grazia che ti chiediamo…

Tu, puoi tutto, Signore,

e noi, per questo,

restiamo fiduciosamente in attesa.           Amen.

 

 

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