Unicef-Ucraina, Andrea Iacomini: “Oltre 500 bambini sono stati uccisi. 535. Più di uno ogni giorno”

UNICEF/Ucraina: più di un bambino al giorno ucciso in oltre 500 giorni di conflitto

Dichiarazione di Andrea Iacomini, Portavoce dell’UNICEF Italia

 

Andrea Iacomini portavoce Unicef Italia
Andrea Iacomini portavoce Unicef Italia

 

“I bambini ucraini e le loro famiglie hanno dovuto sopportare più di 500 giorni di violenze, perdite e sfollamenti da quando la guerra si è intensificata nel febbraio 2022. Oltre 500 bambini sono stati uccisi. 535. Più di uno ogni giorno. Il doppio, 1.095, sono stati feriti a causa delle violenze.

La guerra ha distrutto migliaia di scuole e ospedali e fonti di acqua ed energia, mettendo a rischio altre vite. 6,3 milioni di bambini ucraini hanno bisogno di assistenza umanitaria.

Si sono registrati oltre 1.000 attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina, con molte strutture danneggiate o distrutte dai bombardamenti, che hanno ucciso e ferito gravemente gli operatori sanitari e i pazienti, compresi i bambini. L’Ucraina ha ora uno dei tassi più alti al mondo di bambini non vaccinati, ovvero che non hanno ricevuto la terza dose necessaria di vaccino contro difterite-pertosse-tetano (DPT3). I bambini continuano a vivere la paura, l’ansia e il dolore associati all’esposizione alla violenza, alla perdita dei propri cari, alla separazione dalla famiglia, allo sfollamento dalle proprie case e al completo sconvolgimento della propria infanzia.

Non solo: 5,3 milioni di bambini hanno subito un’interruzione della loro istruzione. Quasi la metà di tutti gli studenti ucraini – 2,5 milioni – sta lottando per ricevere la propria istruzione, imparando online o attraverso un misto di lezioni online e in presenza. Più di 182.000 bambini non frequentano la scuola materna, perdendo così opportunità di apprendimento essenziali per il loro sviluppo sociale e cognitivo.

Quasi due terzi dei bambini sono stati costretti a fuggire dalle loro case. Alcuni sono da soli, aumentando la loro esposizione ad abusi, rapimenti, sfruttamento sessuale e tratta di esseri umani. Molti bambini che hanno cercato rifugio nei Paesi limitrofi hanno difficoltà ad accedere all’istruzione, all’assistenza sanitaria e ai servizi di protezione e, con il protrarsi della guerra, si trovano ad affrontare la prospettiva di uno sfollamento e di una privazione a lungo termine. Si stima che due terzi dei bambini ucraini rifugiati non siano attualmente iscritti ai sistemi scolastici nazionali dei Paesi ospitanti. I bambini rifugiati e le loro famiglie hanno difficoltà ad accedere all’assistenza sanitaria di base a causa delle barriere linguistiche e della limitata capacità dei sistemi sanitari nazionali di accogliere un numero crescente di pazienti.

L’UNICEF continua a rispondere ai bisogni umanitari urgenti dei bambini e a garantire loro l’accesso all’assistenza sanitaria, alle vaccinazioni, alla nutrizione, all’istruzione, all’acqua e ai servizi igienici, alla salute mentale e al sostegno psicosociale. Nei Paesi che ospitano i rifugiati, l’UNICEF continua a lavorare con i governi, le municipalità e i partner locali per rafforzare i sistemi nazionali che forniscono ai bambini rifugiati e ai bambini emarginati delle comunità ospitanti un’istruzione, un’assistenza sanitaria e una protezione di qualità.

Grazie ai nostri interventi 1,8 milioni di bambini hanno avuto accesso all’istruzione formale o non formale, compreso l’apprendimento precoce. 3,4 milioni di bambini e persone che se ne prendono cura hanno avuto accesso alla salute mentale e al sostegno psicosociale. 5,5 milioni di persone hanno avuto accesso all’acqua per bere e per le necessità domestiche. 6,7 milioni di bambini e donne hanno avuto accesso a interventi essenziali di assistenza sanitaria primaria in strutture sostenute dall’UNICEF e attraverso team mobili”.

Unicef

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