Novembre è il mese dedicato alle Anime del Purgatorio. Non è certo la morte a cancellare i nostri cari dalla vita, che sono semplicemente in una dimensione diversa a noi, ancora sconosciuta.
Non li vediamo, non c’è più quella vicinanza fisica, la possibilità di toccarli, di abbracciarli, ma come affermava Sant’Agostino: “coloro che ci hanno lasciati non sono degli assenti, sono solo degli invisibili: tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri pieni di lacrime”.
San Giovanni Crisostomo affermava che ad istituire la consuetudine di offrire una Messa per i morti, furono gli stessi Apostoli. Stabilirono, infatti, che nelle celebrazioni si facesse memoria di coloro che sono passati da questa vita. Sapevano che in questo modo i defunti avrebbero ottenuto ‘molti frutti e grandi benefici’. (Omelie sulla Lettera ai Filippesi 3, 4: PG 62, 203).
Lo stesso Gesù, in una apparizione a Santa Gertrude le disse: “Io provo un grandissimo piacere per le preghiere a Me rivolte a favore dei Defunti; soprattutto quando sono fatte con devozione. Esse ridiscendono ad ogni istante sulle Anime del Purgatorio, come una rugiada benefica che mitiga e addolcisce le loro pene ed abbrevia il tempo della loro prigionia“.
Dunque, qualunque preghiera, qualunque pia pratica può essere offerta alle Anime purganti, sia in chiesa, in casa, mentre si cammina, al Cimitero, purché venga fatta con il cuore.
Un’anima liberata dal Purgatorio disse a San Domenico, conosciuto come il grande apostolo del Rosario: “In nome delle Anime purganti, io vi scongiuro di predicare in tutto il mondo la devozione al Santo Rosario. La SS.ma Vergine e gli Angeli godono di questa preghiera e le Anime liberate pregano in Cielo per i loro liberatori“.
Ci sono delle pie pratiche come la Via Crucis e i Cinque Pater-Ave-Gloria alle Sante Piaghe del Signore, l’Ufficio dei Defunti.
Nella sua autobiografia, Santa Teresa d’Avila scriveva: “Nel giorno dei Morti, essendomi ritirata nella mia cella per recitare l’Ufficio dei Defunti, mi sentii fortemente ostacolata dal Maligno che voleva impedirmelo. Lo misi in fuga con l’acqua santa e potei fare in pace la mia preghiera, finita la quale, vidi salire dal Purgatorio al Cielo parecchie anime, liberate da quel suffragio“.
Buona preghiera.