Greccio, il paese ove San Francesco realizzò il suo primo presepe, ti accoglie con una bella e ampia piazza con al centro una grande fontana.
Di questi tempi, siamo a fine dicembre 2023, nella piazza fanno bella mostra di sé una miriade di “postazioni” ove tanti artigiani espongono e vendono le loro “realizzazioni artistiche” tutte rigorosamente ispirate ai temi del presepe.
È davvero un piacere osservare/ammirare la fantasia creativa, direi l’arguzia, insita negli oggetti frutto di un “estro” non comune.
Mi soffermo un attimo, confuso: “È lei o non è lei”? “No! Non è possibile”! E, mentre perplesso mi lambiccavo in questi interrogativi, un sorriso smagliante e dei più dolci, mi si para davanti agli occhi: si, è davvero lei, Stefania.
Ci eravamo conosciuti e avevamo familiarizzato in un ormai lontano, mi pare fosse nel 2010, pellegrinaggio a Fatima, in Portogallo.
Poi, come si dice ed usa “eravamo rimasti in contatto” assieme ad altre partecipanti al pellegrinaggio e, almeno una volta l’anno, ci ri/incontravamo per “una pizza”, in amicizia.
In più, proprio con Stefania, ciociara di Giuliano ma residente a Roma, ci si incontrava nei rituali incontri e nella messa solenne del cinque di ogni mese.
La messa solenne celebrata dal rettore monsignore Giuseppe Bart, in onore di Santa Faustina Kowalska, presso la Chiesa di Santo Spirito in Sassia, santuario della Divina Misericordia, consacrato dal Santo papa Giovanni Paolo II°, sempre gremitissimo, emotivamente ci legava a Santa Faustina e avvicinava a Gesù.
Causa le tristi vicende legate alla pandemia del COVID, erano ormai circa quattro anni che non ci si vedeva e, un po’, ci si era persi di vista.
Succede.
Ecco, incontrare Stefania quando neanche te lo aspetti, per di più in un luogo eremo e quasi nascosto come Greccio, non può che, nella piacevole sorpresa, darti infinita gioia.
Naturale e consueto il “chitter-chatter” di aggiornamento e ri/evocativo; rimasta contenta nell’apprendere del ritorno, dopo la missione in Calabria di Madre Ligia, unica suora del “gruppo storico” ancora presente a Roma: suor Cristofora missionaria in Brasile, suor Giacinta a Gerusalemme, tornata in santità alla casa del Padre suor Paolina; la minuta ma tenace suor Ligia, quasi mia guida spirituale, è un legame che ancora ci lega al santuario stesso, a parte naturalmente la devozione a santa Faustina Kowalska e alla Divina Misericordia.
Che dire? Un “premio” da parte di San Francesco per essere venuti a visitare due dei quattro eremi del suo vivere tra i monti reatini: San Colombo e Greccio?