Da luglio guardano verso la città e non più il mare come avveniva anni fa. Il marinaio George Mendonsa e l’infermiera, ma in realtà era un’ assistente dentistica, Greta Zimmer Friedman, i protagonisti della gigantesca statua del bacio “Embracing Peace“, meglio conosciuta come “Unconditional Surrender“, sono ritornati a Civitavecchia.
Dopo quasi otto anni, la città portuale torna ad ospitare questa opera sul lungomare, diventata ormai il simbolo di Civitavecchia, dopo un viaggio che ha avuto inizio a Portsmouth, poi al Porto di Southampton ed infine a Civitavecchia, trasportata da una nave Grimaldi.
Era il 9 settembre 2014, infatti, quando aveva lasciato la città portuale e dallo scorso luglio turisti e cittadini si scattano foto sotto questo famoso bacio che ricorda i festeggiamenti della fine della Seconda Guerra Mondiale tra George Mendosa scomparso a 95 anni nel 2019 e Greta Zimmer Friedman morta nel settembre 2016.

Lo scatto di Alfred Eisenstaedt a Times Square era finito, infatti, sulla copertina di Life.
Il fotografo e fotoreporter tedesco naturalizzato statunitense, che usava la macchina fotografica Leica M3 con un obiettivo da 35 mm, è ricordato soprattutto per questa foto in occasione dei festeggiamenti in Times Square, il giorno della vittoria contro il Giappone.
La statua di ben 9 metri di altezza, venne realizzata dallo scultore Steward Jonhson, lo stesso che ha realizzato la Marilyn Monroe a Chicago.
L’affitto annuale ha un costo di circa 35mila dollari, la metà della somma è versata dal Comune, i restanti 17,5 mila arrivano da donazioni di privati, dopo un accordo sottoscritto con la “The Seward Johnson Atelier Inc.”, società proprietaria e il Pincio. La metà della somma la versa lo stesso Comune, i restanti 17,5 mila arrivano da donazioni di privati.
Ora a Civitavecchia questo simbolo è lì e quel bacio è un monito che dice a tutti noi: Mai più guerre, solo pace.
Foto tratte dal web