Santa Caterina da Siena: lettera n.165 a Bartolomea, moglie di Salviato da Lucca

Santa Caterina da Siena, Caterina di Jacopo di Benincasa, canonizzata nel 1461 e proclamata patrona d’Italia nel 1939 e dottore della Chiesa nel 1970, ci ha lasciato molti suoi scritti come  il  Dialogo della Divina Provvidenza, ben  382 lettere indirizzate a papi, religiosi, religiose e laici, 22 orazioni, 25 elevazioni scritte dai discepoli mentre era in estasi.

Sotto l’altare maggiore della Basilica di Santa Maria Sopra Minerva a Roma si trova il sepolcro marmoreo ove sono custodite le reliquie, mentre nella cappella a lei dedicata, nella basilica di San Domenico a Siena, si trovano la testa che era stata tolta dal corpo nel 1381 per volere di Papa Urbano VI ed il dito.

Testa di Santa Caterina da Siena
Testa di Santa Caterina da Siena

Il prossimo 29 aprile la Chiesa celebra questa grande figura, teologa, filosofa e mistica italiana.

InfiniteRealtà.it vuole omaggiarla proponendo la lettera n. 165 a Bartolomea, moglie di Salviato da Lucca, tratta dalle “Lettere” di Santa Caterina da Siena (1347-1380).

Abbraccia Gesù crocifisso, amante ed amato
“Carissima sorella in Gesù. Io, Caterina, serva dei servi di Gesù, ti scrivo nel suo sangue prezioso, desiderosa che ti alimenti dell’amore di Dio e ti nutri di esso, come al seno di una dolce madre. Nessuno, infatti, può vivere senza questo latte!

Chi possiede l’amore di Dio, vi trova tanta gioia che ogni amarezza gli si trasforma in dolcezza, e ogni gran peso gli si fa leggero. Non c’è da stupirsene, perché, vivendo nella carità, si vive in Dio:

“Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui”.

Vivendo in Dio, dunque, non si può avere alcuna amarezza, perché Dio è delizia, dolcezza e gioia infinita!

È questa la ragione per cui gli amici di Dio sono sempre felici! Anche se malati, indigenti, afflitti, tribolati, perseguitati, noi siamo nella gioia.

Quando anche tutte le lingue maldicenti ci mettessero in cattiva luce, non ce ne cureremmo, ma di ogni cosa ci rallegriamo e gioiamo, perché viviamo in Dio, nostro riposo, e gustiamo il latte del suo amore. Come il bambino attira a sé il latte dal seno della madre, così noi, innamorati di Dio, attingiamo l’amore da Gesù crocifisso, seguendo sempre le sue orme e camminando insieme a lui per la via delle umiliazioni, delle pene e delle ingiurie.

Non cerchiamo la gioia se non in Gesù, e fuggiamo ogni gloria che non sia quella della croce.

Abbraccia, dunque, Gesù crocifisso, elevando a lui lo sguardo del tuo desiderio! Considera l’infuocato amore per te, che ha portato Gesù a versare sangue da ogni parte del suo corpo!

Abbraccia Gesù crocifisso, amante ed amato, e in lui troverai la vita vera, perché è Dio che si è fatto uomo. Arda il tuo cuore e l’anima tua per il fuoco d’amore attinto a Gesù confitto in croce!

Devi, poi, divenire amore, guardando l’amore di Dio, che ti ha così tanto amata, non per qualche obbligo che avesse con te, ma per puro dono, spinto soltanto dal suo ineffabile amore.

Non avrai altro desiderio che quello di seguire Gesù! Come inebriata dall’Amore, non farai più caso se ti troverai sola o in compagnia: non preoccuparti di tante cose, ma solo di trovare Gesù e andargli dietro!

Corri, Bartolomea, e non star più a dormire, perché il tempo corre e non aspetta un solo attimo!

Rimani nel dolce amore di Dio.

Gesù dolce, Gesù amore.”

Santa Caterina da Siena, Basilica di Santa Maria Sopra Minerva, Roma
Santa Caterina da Siena, Basilica di Santa Maria Sopra Minerva, Roma

 

Preghiera: O inestimabile Amore! Tu ci illumini con la tua sapienza, perché possiamo conoscere noi stessi, la tua verità e i sottili inganni del demonio.

Con il fuoco del tuo amore accendi i nostri cuori del desiderio di amarti e di seguirti nella verità.

Tu solo sei l’Amore, degno di essere soltanto amato!

(Santa Caterina da Siena)

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