Una lunga esperienza sulle situazioni più calde nella lotta alla criminalità organizzata: è Giovanni Melillo, 61 anni, di Foggia, capo di gabinetto di Andrea Orlando quando era ministro della Giustizia ed attualmente capo della procura di Napoli, eletto a maggioranza nei giorni scorsi, nuovo procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.
Con 13 voti è stato nominato a maggioranza dal plenum del CSM, Consiglio Superiore della Magistratura. Per il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, invece, 7 voti.

Giovanni Melillo è in magistratura sin dal 1985, da quando cioè, ha iniziato la sua carriera come pretore presso la pretura di Barra e, successivamente, nel 1989, presso la pretura di Napoli. Una carriera ricca di incarichi di responsabilità.
A Napoli, dal 1991 al 1999, è pretore e dopo, fino al 2001 è stato fuori ruolo presso la presidenza della Repubblica.
Nel marzo 2001 è passato come Pubblico Ministero alla Dna, ossia la Direzione Nazionale Antimafia che ha il compito di coordinare, in ambito nazionale, le indagini relative alla criminalità organizzata. Dal 2009 al 2014 è stato procuratore aggiunto a Napoli, mentre per tre anni, fino al 2017, è stato fuori ruolo al ministero della Giustizia, con l’incarico di capo di Gabinetto dell’allora Guardasigilli Andrea Orlando.
Dopo aver ricoperto l’incarico di sostituto PG a Roma, nel 2017 ritorna a Napoli come procuratore capo.
Nella votazione Melillo ha avuto il sostegno dei gruppi di Area corrente di sinistra dell’Anm ed Unicost, dai laici Michele Carabona (Forza Italia) e Alberto Maria Benedetti e Filippo Donati (M5s) e dal primo presidente Pietro Curzio e dal procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi.
Foto tratte dal web