“Alex – un giallo valutario”, la scrittrice Patrizia Vigiani ambienta il suo romanzo nella City di Francoforte
Un thriller dal titolo Alex – un giallo valutario, con un sottotesto economico-politico che ha per oggetto l’euro, l’Europa e le guerre imperialiste per il petrolio segna l’esordio narrativo della scrittrice Patrizia Vigiani. Originaria di Firenze ma da lungo tempo trasferitasi in Germania, si è già distinta in precedenza per il suo manuale “Forex Trading per Comuni Mortali” e per il suo impegno contro le truffe finanziarie.

Patrizia, chi è Alex?
Alex è una personalità alfa, cioè uno di quegli individui che spiccano rispetto alla massa e tendono a rivestire posizioni dominanti. A chiunque sarà capitato di incontrare persone di questo tipo: non sono necessariamente belle, ma vengono percepite come tali. Hanno una grande sicurezza di sé, che fa loro calcare qualsiasi ambiente come un palcoscenico. Ma la loro caratteristica saliente è la mancanza di paura e inibizioni: da qui il coraggio di lanciarsi in imprese audaci (fra cui la missione speciale di cui è investito Alex) e anche di trasgredire alle convenzioni. Queste persone esercitano sugli altri l’effetto di un magnete, ma hanno anche un influsso positivo: spronano gli altri ad abbandonare le proprie paure ed essere se stessi.
E degli altri personaggi affascinanti che finiscono per sedurre il lettore cosa dire?
Se Alex è un faro, la sua luce si riflette sui personaggi eccellenti che ruotano nella sua orbita: i suoi amici Katia, Silvia, Tom, Liza e Daniel. Si tratta di intellettuali benestanti, ciascuno occupato nel mondo della finanza, che si ritrovano ogni sera in un locale notturno chiamato Blue: Katia fa l’investment banker (è lei che vende i famigerati titoli spazzatura a banche e assicurazioni), Silvia è un’impiegata della Banca Centrale Europea (con accesso a documenti riservati), Tom è un giornalista finanziario dai molti vizi, ma anche ispirato da una missione (la sua doppia personalità è realizzata tramite l’antichissimo trucco narrativo del fratello gemello). Anche loro spiccano per qualità particolari, sono molto diversi gli uni dagli altri e nascondono segreti che verranno rivelati alla fine.
Essendo una storia di spionaggio che culmina a Roma, il romanzo ci fa inoltre fare amicizia con un tenente dei Carabinieri (protagonista di una sottotrama essenziale per spiegare l’enigma) e con agenti segreti di varie nazionalità, fra cui l’abilissima Nicole (ex donna soldato addestrata per la lotta fisica), l’americano Dennis e il francese Victor (individuo tenebroso che veglia sui personaggi come un angelo custode, fino a salvare loro la vita nella scena di azione finale). Per non parlare del personaggio più importante dopo Alex: il commissario Robert Bender, investigatore non convenzionale, dal cui punto di vista è narrata la storia. Un punto di vista vicino al lettore, perché Robert non è un esperto di economia: per lui il mondo della finanza è un mondo straordinario che ha in serbo molte avventure.
In un momento come quello attuale in cui non si può viaggiare, portaci almeno tu a spasso nei luoghi in cui ambienti la vicenda…
Benvenuti nella City di Francoforte, con il grande grattacielo in cui ha sede la Banca Centrale Europea, le Torri Gemelle della Deutsche Bank e i vertiginosi edifici della Mainzer Strasse. Porterò il lettore nelle vie suggestive di questa città, dove di giorno le ombre dei grattacieli creano inquietanti giochi di chiaroscuro e al calare della sera si può ammirare lo schema di luci gialle della Commerzbank, che si accendono come piccole esplosioni. Lo farò entrare negli appartamenti di lusso, con le grandi vetrate che danno l’impressione di galleggiare in alto sulla città, l’arredamento minimalista, le suppellettili d’arte. E nel locale dove si incontrano gli amici di Alex, un piano bar situato al decimo piano di un grattacielo: fra luci soffuse e musica jazz, è qui che si svolgono molte scene del romanzo.
Ma la storia fa viaggiare con la fantasia anche sul luogo di un’attrazione naturale: l’incredibile ponte sospeso di Mörsdorf, dove si svolge una scena culminante del romanzo. Con una lunghezza di 300 metri e un’altezza di 100 metri sopra una scarpata, è il luogo ideale per vivere un’esperienza estrema, assieme ai personaggi della storia.
Un altro viaggio porta i personaggi fino a Bruxelles, sede delle istituzioni europee, passando per Aquisgrana, la città dove fu incoronato Carlo Magno: un’area che è da sempre il cuore dell’Europa.
Per finire in bellezza, i personaggi approdano in una Roma vista con gli occhi del turista tedesco: luogo di grandi testimonianze artistiche e vestigia del passato, in cui la coprotagonista Katia vorrebbe incoronare il suo amore, ma viene a trovarsi, insieme a Robert e al tenente Mariani, sul set di una scena di azione.
Perché li hai scelti rispetto ad altri? Inoltre, la City di Francoforte avrebbe potuto essere quella di qualsiasi altra metropoli o ha un significato simbolico particolare?
Ho scelto Francoforte perché il sottotesto economico del romanzo ha per oggetto l’euro e proprio questa città è sede della Banca Centrale Europea: è qui che sorge la gigantesca scultura dell’euro, è nelle sue vie che fu festeggiata l’unione monetaria con grandi fuochi d’artificio, nella notte di San Silvestro del 2001.
Parlare di economia, politica, fondamenti della finanza non è un’impresa facile se si vuole arrivare a un pubblico eterogeneo e non solo di addetti ai lavori o forti appassionati della materia. Qual è stata la strategia narrativa per rispondere al gusto di più lettori e lettrici?
Ho usato il sottotesto economico-politico come ordito, su cui ho intessuto una trama in fondo semplice: la ricerca di un amico scomparso da parte di coloro che avevano visto in lui un amante, un amico, un esempio: un gruppo di individui eccezionali, di cui entra a far parte anche il commissario che dirige le indagini. Questa ricerca riflette una vicenda umana che chiunque può capire, con tutto l’arco di trasformazione che si porta dietro: alla ricerca dell’amico scomparso, i personaggi finiranno per scoprire non soltanto chi è Alex veramente, ma anche quale direzione dare alla propria vita. Persino il commissario Robert Bender subirà un cambiamento, trovando alla fine il coraggio di essere se stesso.
Infine, una curiosità: in un finale a sorpresa, il lettore si troverà di fronte a interrogativi universali, legati alla natura del denaro e all’identità dell’individuo nell’era della globalizzazione. Questo finale ha ‘sorpreso’ anche te arrivando durante la stesura o lo avevi già premeditato fin dalla prima pagina del libro?
Avevo progettato il finale fin dall’inizio (ispirandomi alla biografia di un personaggio famoso) per il suo legame simbolico con il sottotesto economico-politico. Ciò che ha subito un’evoluzione rispetto alla prima stesura è la funzione di Alex come cartina di tornasole che consente ai personaggi di cambiare e crescere. Alla fine non è soltanto Alex a rivelare la propria identità, ma anche i suoi amici, in particolare Katia, Tom e il commissario Robert Bender.