Dolore per l’eredità defraudata di Tommasina Alfieri

C’è un dolore che da anni accompagna ogni persona che ha avuto modo di accostarsi, di persona o attraverso i suoi scritti, agli insegnamenti di Tommasina Alfieri. È la vicenda dell’Eremo viterbese di Sant’Antonio alla Palanzana. Lo è non solo per il modo con il quale di quell’eremo – reso da Tommasina Alfieri un luogo dello spirito – si appropriarono, grazie a una forse non del tutto fondata sentenza di un tribunale civile, un gruppo di seguaci di un cattivo prete – che ne sono molti, soprattutto tra quelli segnati da ambizione e desiderio di protagonismo che fanno un proselitismo personale  – riuniti in una “fraternità” dalle evidenti posizioni contrarie al magistero pontificio e anticonciliari, poi sciolta dalla Santa Sede, ma di recente diventato sede di un movimento palesemente scismatico.

Eremo di Sant'Antonio alla Palanzana Viterbo Ma per raccontare cosa è stato davvero quell’Eremo, cosa vi è maturato e ha dato frutti prima che subisse quello che non è improprio definire un pervertimento, pubblichiamo l’introduzione di Pierluigi Natalia al volume “Uno sguardo che accarezza la memoria”, che raccoglie gran parte degli scritti di Tommasina Alfieri.

 

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