Iraq, 17 anni fa la strage di Nassiriya

Nassiriya, 12 novembre 2003, 10:40, in Italia sono le 8:40.

Il nostro Paese  si trova catapultato in una  pagina di lutto e dolore: la strage di Nassiriya.

Siamo in Iraq ed in quella terra martoriata il sangue di 12 Carabinieri, 5 militari dell’Esercito, un cooperatore internazionale ed un regista, tutti italiani, viene versato in quel terribile attentato, dove anche anche 9 iracheni perdono la vita e  58 sono i  feriti.

Una risoluzione ONU aveva invitato gli Stati ad unirsi per la rinascita dell’Iraq, dove il conflitto è finito da circa 6 mesi.

L’Italia aderisce e da luglio partecipa con una missione denominata “Antica Babilonia“.

Si tratta di garantire l’ordine pubblico, di gestire gli aiuti alla popolazione stremata e provata, addestrare la Polizia e gestire l’aeroporto.

Gli italiani sono nel Comando dell’Italian Joint Task Force, nelle basi Maestrale e Libeccio, nel centro, per instaurare un contatto concreto con la popolazione locale. 

Strage di Nassiriya

Eppure, quel maledetto 12 novembre 2013, un camion cisterna carico di tritolo e liquido infiammabile piomba proprio lì.

In pochi istanti, una normale mattinata si trasforma in un inferno a cielo aperto. L’unico a reagire è un carabiniere di guardia alla postazione dell’ingresso, Andrea Filippa. Uccide i due kamikaze e, grazie a lui, si è evitato il peggio: l’esplosione del camion all’interno del campo. Sarebbe stata una strage di notevoli proporzioni. 

Quella terribile deflagrazione riesce, però, a far saltare in aria il depositi delle munizioni, in una sorta di effetto domino.

Una carneficina, una strage.

Oltre al carabiniere Andrea Flippa, muoiono i suoi colleghi: Massimiliano Bruno, Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Enzo Fregosi, Daniele Ghione, Horacio Majorana, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Filippo Merlino, Alfio Ragazzi ed Alfonso Trincone.

Con loro anche i militari dell’Esercito Massimo Ficuciello, Silvio Olla, Alessandro Carrisi, Emanuele Ferrero e Pietro Petrucci. Loro erano quelli che scortavano la troupe di Stefano Rolla ed il cooperatore Marco Beci. Tutti morti in quel massacro.

“Il nostro Ground Zero”, come lo definisce, arrivando sul posto,  l’allora ministro della Difesa, Antonio Martino

Il 18 novembre vengono celebrati in Italia i funerali di Stato, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma. Migliaia di persone partecipano sconvolte per rendere omaggio alle vittime. Tricolore esposto ovunque in quel giorno.

Altare della Patria, Roma

L’Altare della Patria è invaso da mazzi di fiori. Piccoli segni per far sentire la vicinanza a chi ha perso i propri cari.

Un tributo di sangue che ancora oggi, a distanza di 17 anni, è una ferita ancora aperta.

Onore e rispetto ai nostri Caduti ed ai loro familiari.

Caduti di Nassiriya
Caduti di Nassiriya, 12 novembre 2003

Foto tratte dal web

 

 

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