Intorno all’anno 50 d.c. nella Lettera di San Paolo a Filemone, si parla di Sant’Onesimo, che(in greco significa “utile”).
Da questa, infatti, apprendiamo che Onesimo era stato uno schiavo fuggiasco ed un ladro. Nella sua lettera San Paolo invita Filemone, il padrone, a riaccogliere Onesimo, perchè è pentito di ciò che ha fatto, tanto da divenire collaboratore del Vangelo: ‘Ti prego dunque per il mio figlio, che ho generato in catene, Onesimo, quello che un giorno ti fu inutile, ma ora è utile a te e a me. Te lo rimando…, non più però come schiavo, ma molto di più che schiavo, come un fratello carissimo in primo luogo a me, ma quanto più a te, sia come uomo, sia come fratello nel Signore. Io, Paolo, scrivo ciò di mio pugno: pagherò io personalmente…’
Secondo il Martirologio romano, Onesimo sarebbe divenuto vescovo di Efeso e poi morto martire a Roma.
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