“Awakening”: “il Risveglio”, a Viterbo la scultura di John Seward Johnson meta di turisti e non
Un gigante d’alluminio che cerca di emergere dal terreno nel quale è sepolto. È “Awakening”, ossia “il Risveglio“, l’opera di John Seward Johnson, installata a Viterbo, precisamente a Valle Faul, nel maggio 2011.

L’originale scultore americano è conosciuto in Italia soprattutto per la sua scultura “Unconditional Surrender“, quella del bacio tra la ragazza ed il marinaio, installata a Civitavecchia il 18 ottobre 2011, presso il porto, fino al gennaio 2012.

Un enorme titano, quindi, proveniente da Roma, ma prima ancora direttamente dall’America.
Sì, proprio quella statua che ha traslocato varie volte dall’East Potomac Park di Washington, al Porto Nazionale di Prince George’s County, nel Maryland. Successivamente la ritroviamo emergere dal traffico della Cristoforo Colombo, all’Eur, ospitata a Roma in occasione dei 20 anni della caduta del Muro di Berlino. Era stata installata intorno al basamento dell’oblio, progettato da Arturo Dazi, nel novembre 2009. Ma alla fine, scaduti i tempi, e dato che “non dialogava” con il paesaggio circostante, era arrivata nel capoluogo della Tuscia.
Si tratta di cinque elementi: una mano, un braccio, un piede, una gamba e un volto con una smorfia di fatica. Situata in circa 30 metri quadrati di spazio, in quel bel prato sotto il Palazzo dei Papi.
Rappresentava all’epoca dell’arrivo a Viterbo “il primo passo per il recupero di Valle Faul”, per citare le parole dell’allora sindaco Giulio Marini, montata dall’inossidabile Ditta Fiorillo, quelli che montano la Macchina di Santa Rosa, per interderci.

Viterbo si è abituata a questa opera, è lì silenziosa, forse troppo, dato che ogni tanto viene imbrattata dai “soliti incivili” e Viterbo Civica con Lucio Matteucci in testa, si premura di ripulire. In questi giorni è la prima meta dei turisti che si fermano in città, con la solita foto ricordo e video con il cellulare. Piace, e si fermano volentieri a guardarla.
Ultimamente è stata considerata, come una pattumiera. A prescindere che possa piacere o no, è sempre un gesto di grande inciviltà. Evidentemente non risveglia molto le coscienze dei più sordi, nonostante come sia stata concepita.