Rosa Scafa, la prima donna ad indossare la divisa della Polizia

Si chiamava Rosa Scafa ed è stata la prima donna ad indossare l’uniforme della Polizia, scrivendo una delle pagine significative ed importanti della lotta per i diritti di tutte le donne.

Lo scorso 12 settembre, a Trieste, si è spenta questa figura che, ai suoi tempi e parliamo del 1951, era entrata in Polizia, perché aveva bisogno di lavorare, frequentando il 3° Corso Polizia Civile, al termine del quale, è nominata Guardia della Polizia Civile di Trieste.

Matteo Piantedosi
Matteo Piantedosi

Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel suo profilo social ha scritto così di lei: “Apprendo con commozione che è venuta a mancare all’età di 98 anni l’ex ispettore capo Rosa Scafa , una delle prime donne arruolate nelle Forze di Polizia in Italia, che ha dedicato la sua carriera ai reati subiti o commessi da donne e minori. L’impegno di Rosa, che ha indossato la divisa in un momento storico di grande cambiamenti, costituirà per sempre un esempio per tutte le donne che operano con grande professionalità e dedizione in Polizia. Le mie sentite condoglianze alla sua famiglia”.

Rosa Scafa nel gennaio 1952 viene assegnata alla “Squadra Buoncostume” della Polizia Civile di Trieste. Successivamente viene trasferita  all’ufficio casellario e poi all’ufficio Personale Civile, operativa fino a quando, nel 1954, Trieste ritorna all’Italia. In quella circostanza, avviene lo scioglimento della Polizia Civile e, così, il personale femminile, compresa Rosa Scafa, viene collocato nei vari uffici.

Nel 1960 arriva l’invito Roma (EUR), ove offre il suo contributo nell’ organizzazione dei corsi di formazione per la Polizia Femminile.

Rosa Scafa, Polizia di Stato
Rosa Scafa

Una carriera vissuta con amore e  passione, giorno dopo giorno, mettendosi in gioco in una realtà lavorativa, non certo facile e tantomeno alla portata delle donne.

Volitiva, caparbia e tenace, in occasione di qualche intervista Rosa Scafa ha sempre invitato le donne a lavorare “con il cuore e poi con la mente, cercando di non deludere mai chi vi chiede aiuto“.

Di origini calabresi, era nata infatti a Vibo Valentia, risiedeva a Trieste, dove era sposata con un maresciallo del già Corpo delle Guardie di P.S., Filippo Furlan, morto nel 1995.

Questa donna dal simpatico sorriso e dallo sguardo attento e penetrante, ha prestato servizio per ben 33 anni nella Polizia. Tappe importanti, in giro per l’Italia, frequentando il corso per Assistenti Polizia Femminile, con la qualifica di ‘Assistente di Polizia di III^ classe’, per poi approdare  alla Questura di Milano, ove vi rimarrà dal 25 gennaio 1962 al 11 febbraio 1963, presso l’Ufficio Minori, per essere poi essere trasferita alla Questura di Trieste, precisamente all’Ufficio Minori. Fino al 1985, anno del fine carriera, è in servizio presso l’Ufficio Assistenza Sociale, con le  qualifiche Assistente di Polizia di II^ classe, Assistente di Polizia di I^ classe, Assistente principale di Polizia, per merito comparativo, quella di Assistente Capo di Polizia. Nel 1982, ottiene la qualifica di Ispettore Capo del ruolo degli ispettori della Polizia di Stato.

Durante i festeggiamenti dei 158 anni della Polizia, nel 2010,  Rosa Scafa è stata premiata proprio in occasione del 50esimo anniversario dell’ingresso delle donne in Polizia.

Una vita dedicata al prossimo, convinta e certa che quella del poliziotto “non è un mestiere come gli altri, ma è una missione“.

Onore a te, Rosa Scafa. Riposa in pace.

Foto tratte dal web

 

 

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