Amelia Earhart, un mito che continua a volare nel mistero

17 giugno 1928: Amelia Earhart attraversa in volo gli Stati Uniti. 

 
La sua vicenda ha ispirato numerosi film, libri.
Vola sull’ Atlantico nel 1932 in solitaria, dopo Lindbergh,  per  quattordici ore e cinquantasei minuti, partendo da Terranova.
 
È la  prima donna a trasvolare l’ Atlantico, già  nel 1928, con un  equipaggio composto da altri tre piloti, in 21 ore, ma anche la prima a volare dalla  California alle Hawaii in solitaria.
 
 Amelia Earhart nasce il 24 luglio del 1897, ma la sua morte è ancora avvolta dal mistero. Scompare, infatti,  mentre compie l’impresa agognata da sempre:  il giro del mondo in volo, ad appena   40 anni.
 
Partita con un  aiuto pilota  il primo giugno 1937 da Miami,  il 2 luglio è  nei dintorni dell’isola di Howland nel Pacifico,  quando lancia l’allarme, poiché  il carburante  sta per finire.
 
Da quel momento si perdono le tracce. Il presidente degli Stati Uniti, Roosevelt, ordina una missione di ricerca composta da nove navi e 66 aerei. Purtroppo  non porta ad alcun ritrovamento.
 
Secondo un team di ricercatori dell’International Group for Historic Aircraft Recovery,  un pannello di alluminio, recuperato nel 1991 nei pressi di un atollo disabitato chiamato Nikumaroro, potrebbe essere quello appartenente al  bimotore Lockheed Electra.
 
Dal rinvenimento di bottoni ed addirittura di una scatola  di crema, si presume che l’aviatrice si potrebbe essere salvata e che sia morta successivamente sull’isola.
 
Dal giorno della scomparsa nel nulla del suo mitico veicolo  il 2 luglio 1937, l’affascinante Amelia Earhart continua a far parlare di sé.
Tutto è  ancora avvolto nel mistero.
 
 

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