Sergio Canciani, lo storico corrispondente dai Balcani e da Mosca
"E da Mosca è tutto, restituisco la linea".
Quando si parla di Russia, Balcani, ex Jugoslavia non si può fare a meno di pensare allo storico inviato della Rai Sergio Canciani che è scomparso lo scorso 15 marzo, nella sua casa di Trieste.
Giornalista professionista, iscritto all’Albo del Friuli Venezia Giulia dal 13 novembre 1974, è entrato nelle case degli italiani attraverso i suoi servizi sui funerali di Tito, la caduta di Ceausescu in Romania, la guerra nell’ex Jugoslavia, Putin e tanto altro. Per oltre un decennio è stato corrispondente Rai da Mosca ed è stato proprio lui a parlare della linea politica di Putin in Ucraina.
Ci salutava sempre, a fine servizio, con questa frase diventata famosa: “E da Mosca è tutto, restituisco la linea”.
Oltre ad essere un grande giornalista, Sergio Canciani ha scritto due libri che ora come ora risuonano quasi ‘profetici’, tra i quali: “Putin e il neo-zarismo. Dal crollo dell’Urss alla conquista della Crimea”. Fu tra i primi a capire e a parlare della politica di Putin in Ucraina.
Canciani, infatti, era riuscito a prefigurare alcuni scenari che, ora come ora, si stanno rivelando attuali e reali. La sua spiccata capacità di analisi e la capacità di cogliere l’essenza della notizia hanno fatto di lui un vero professionista, attento e lungimirante.
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