21 aprile, Sant’Anselmo

Sant’Anselmo nacque tra il 1033/1034 da una nobile famiglia di Aosta.

Appena ventenne si allontanò dalla sua famiglia,  per seguire la vocazione religiosa. Divenne monaco nell’abbazia di Notre-Dame du Bec e, grazie alle sue qualità di uomo di fede ne divenne presto priore, e quindi abate.

A 60 anni diventò arcivescovo di Canterbury. Anselmo ricoprì un ruolo rilevante nella lotta per le investiture che vedeva contrapposti i sovrani d’Inghilterra e il papato. La riflessione filosofica e teologica di Anselmo, caratterizzata dal primario ruolo riconosciuto alla ragione nell’approfondimento e nella comprensione dei dati di fede, si articolò su diversi problemi: dimostrazioni a priori e a posteriori dell’esistenza di Dio, indagini sui suoi attributi, analisi di questioni di dialettica e di logica sulla verità e sulla conoscibilità di Dio, studio di problemi dottrinali come quello circa la Trinità o quelli legati al libero arbitrio, al peccato originale, alla grazia e in generale al male. Anselmo morì a Canterbury il 21 aprile del 1109. Papa Clemente XI lo canonizzò nel 1163 e lo proclamò dottore della Chiesa nel 1720.

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