Sant’Apollonia, in greco Ἀπολλωνία, Apollonia, nasce ad† Alessandria d’Egitto nel249 ca.
La vergine e martire egiziana è venerata dalla Chiesa cattolica come santa e la sua memoria liturgica si festeggiata il 9 febbraio.
La storia del suo martirio è raccontata da Eusebio di Cesarea (265-340), il quale riporta un brano della lettera del vescovo Dionigi di Alessandria (†265), indirizzata a Fabio di Antiochia, in cui si narrano gli avvenimenti dei quali era stato testimone.
Tra il 249 e il 250, in Alessandria d’Egitto, scoppiò una sommossa popolare contro i cristiani, eccitata da un indovino pagano. Apollonia, un’anziana donna cristiana non sposata che aveva aiutato i cristiani e fatto opera di apostolato, fu catturata tra gli altri e venne percossa al punto di farle cadere i denti.
Secondo la tradizione popolare le furono divelti i denti con le tenaglie, poi fu preparato un grande fuoco per bruciarla viva se non avesse abiurato.
La ragazza riuscì a liberarsi con un’astuzia dalle mani della plebe e si lanciò tra le fiamme, dove morì, ritenendo senza dubbio che il suicidio non costituisse una colpa in quella situazione.
Il corpo della martire, secondo alcuni racconti, sarebbe stato ridotto in cenere.
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