Dopo il via libera della Corte Suprema, è sta eseguita la condanna a morte di Lisa Montgomery, negli Usa.
Dopo un’iniezione letale nel carcere di Terra Haute, nell’Indiana, la donna 52enne è stata dichiarata morta.
La sua esecuzione era stata sospesa lo scorso 12 gennaio, in modo da permettere una perizia psichiatrica. Quest’ultima decisione aveva fatto sperare in nessuna esecuzione Capitale, ma non è stato così.
Lisa Montgomery è l’undicesima persona uccisa con un’iniezione letale. Non succedeva da luglio, da quando il presidente Usa Donald Trump aveva ripristinato le esecuzioni federali.

Nel dicembre 2004 aveva ucciso la 23enne Bobbie Jo Stinnett, alla quale aveva estratto con un coltello il feto, come se fosse stato suo figlio, lasciandola poi morire dissanguata.
Secondo quanto dichiarato da chi chiedeva la sospensione della sua pena, Lisa Montgomery aveva subito sin dall’età di tre anni, abusi e torture dalla sua baby sitter, che poi l’avevano portata a sviluppare gravi disturbi psicologici.
Chi invocava la sospensione della pena, sottolineava la “vita di abusi e torture” affrontata dalla donna, che l’aveva portata a sviluppare diversi disturbi psicologici. Lisa Montgomery ha avuto a che fare con abusi sessuali la prima volta quando aveva tre anni.
Soprusi e violenze che sono continuati negli anni ad opera del patrigno e della madre che la vendeva, per pagare l’idraulico e l’elettricista.
Un tragico primato questo delle pene capitali: 11 esecuzioni federali, a fronte di 7 nel Texas (3), Alabama (1), Georgia (1), Missouri (1), Tennessee (1) nell’arco del 2020, prima dell’emergenza di COVID-19.
In Italia, la Comunità di Sant’Egidio aveva sostenuto in questi giorni sostenuto la battaglia per la vita di Lisa Montgomery.
In un comunicato ha espresso “tutto il suo dolore e il suo sdegno per la decisione crudele di portare comunque a termine la sua esecuzione, nonostante la richiesta di una sospensione per verificare il suo stato di grave disagio psichico”.
Lisa Montgomery una donna distrutta da persone senza scrupoli, diventata a sua volta, la carnefice di una sua vittima.
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