Era la sera del 17 settembre 2018 quando padre Pierluigi Maccalli, il missionario italiano della Società delle Missioni Africane viene rapito probabilmente da alcuni jihadisti.
Il sacerdote della diocesi di Crema, originario di Madignano (Cr), è nato il 20 maggio 1961. Era stato missionario in Costa d’Avorio per vari anni, si adopera a nella parrocchia di Bomoanga.
La Missione di Bomoanga è sul territorio dagli anni ’90 ed offre aiuto alle persone colpite da povertà endemica, da problemi di salute e igiene, analfabetismo diffuso e carenza di strutture.
Il suo sequestro era avvenuto una settimana dopo il suo rientro dall’Italia, per una vacanza.
Da anni i suoi familiari, i confratelli, gli amici del padre missionario aspettano che sia fatta luce su questo caso. Continua è la preghiera per la sua liberazione.
La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha lanciato un appello al governo italiano a due anni dal rapimento di padre Pierluigi Maccalli.
L’ultima notizia che lo riguarda risale ai primi di aprile del 2020. Si tratta di un video, diffuso dai media del luogo, nel quelle come riportato da “Avvenire” dice: “Mi chiamo Pier Luigi Maccalli. Di nazionalità italiana. Oggi è il 24 marzo 2020”.
Da quel giorno, un oblio avvge il padre missionario. Ancora silenzio sulla sua sorte.
Foto tratta dal web